La legge dell’ex condanna la Juve: Llorente nei gironi e ora Coman
La Juventus riesce nell'impresa di farsi eliminare dalla Champions League dopo essere stata avanti per 75 minuti sul campo del Bayern Monaco: lo 0-2 firmato Pogba e Cuadrado aveva illuso tutti, prima che Lewandowski e Muller, nel quarto d'ora finale, siglassero le due reti che avrebbero poi portato il match ai supplementari, dove sono arrivate anche le reti di Thiago Alcantara e soprattutto Kingsley Coman.
Il francese, neanche vent'anni (li compirà a giugno), ha già vestito nonostante la giovane età le maglie di Paris Saint-Germain, Juventus ed appunto Bayern Monaco, dove è approdato la scorsa estate. Lo ha voluto fortemente Pep Guardiola, nonostante in molti si chiedessero (anche in Italia) cosa avesse visto in un calciatore che con la maglia dei parigini non aveva mai segnato in due anni e che in un anno in bianconero non era andato oltre una rete in Coppa Italia ed una manciata di apparizioni in campionato. E così è andato via: prestito biennale per 7 milioni di euro e diritto di riscatto già fissato a quota 21.
Il caso vuole che il suo arrivo coincida con gli infortuni di Götze, Robben e Ribéry, che "costringono" di fatto Guardiola a puntare fin da subito su di lui. Ed i fatti, gli danno ragione: se il Bayern Monaco su di lui aveva investito quasi trenta milioni di euro, qualche motivo c'era. Ventisei le presenze collezionate a metà stagione, con sei reti all'attivo. Tra cui quella, pesantissima, contro la Juventus nel match dell'Allianz Arena.
La durissima legge dell'ex: la Juventus quest'anno era stata colpita già da Llorente, oggi al Siviglia, nella fase a gironi. E fu una rete che, di fatto, si era già rivelata fatale: la Juventus era già qualificata, ma la sconfitta di Siviglia, maturata grazie al gol dell'ex-attaccante bianconero, costò il primo posto nel girone, costringendo la Juventus ad affrontare negli ottavi una testa di serie. Quel Bayern Monaco che poi si è rivelato fatale.