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La Juventus è aiutata? Benatia ha la risposta: “L’arbitro è la scusa dei perdenti”

Dopo le polemiche per il rigore assegnato ai bianconeri in Coppa Italia, il difensore marocchino ha spiegato a Matuidi perché la squadra continua a vincere: “La Juve domina in Italia grazie al lavoro e la gente non immagina quanto lavoriamo”.
A cura di Alberto Pucci
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Mehdi è arrivato in Italia nell'estate del 2010, Blaise invece da pochi mesi. Insieme, si sono ritrovati a Torino per vestire la maglia della Juventus. I protagonisti di una particolare intervista video, pubblicata su Instagram e YouTube, sono proprio Benatia e Matuidi: il primo nei panni di quello che fa le domande, il secondo nel ruolo dell'intervistato. A far scoprire meglio ai tifosi bianconeri il nuovo arrivato, ci ha pensato dunque il difensore marocchino con alcune domande che non hanno mancato di rievocare vecchie polemiche: ripartite nelle ultime ore, dopo il rigore "generoso" concesso ai campioni d'Italia contro l'Atalanta proprio per un fallo sul francese.

Di fronte all'argomento dei successi in serie della Juventus, Benatia ha infatti invitato il compagno di squadra a riflettere: "Questo è quello che la gente in Italia non capisce – ha dichiarato – Non si chiedono qual è il modo in cui lavoriamo alla Juve. Io all’epoca ero a Roma, lo so perché ero dall’altra parte. E quando vedevo la Juve vincere: "Sì, ma la Juve non gioca bene. Vince sempre perché l’arbitro…". Sono le scuse dei perdenti però poi quando vedi il modo in cui si lavora, che è serio, penso che si è obbligati ad avere dei risultati".

Il dominio della Juventus

Impegnata nella lotta Scudetto con il Napoli di Maurizio Sarri, la vecchia signora si è dunque nuovamente difesa dal luogo comune che la vede sempre aiutata dai direttori di gara: "Ti ricordi? All’inizio della stagione mi hai detto che l’Inter e la Roma erano qua – ha spiegato Benatia a Matuidi – Cosa ti ho detto io? Ascoltami, Blaise. Conosco la Serie A. Fra due mesi non ci sarà più nessuno".

"Puoi vincere 7-8 partite, 9-10 partite ma 38… Il calcio italiano è difficile, hai visto com’è duro. Contro di noi tutte le squadre giocano la partita della vita. Non sono soltanto i giocatori della rosa che fanno la differenza. È il lavoro! La Juve oggi domina in Italia grazie a questo. La gente non immagina quanto lavoriamo. Dovrebbe essere con noi per vederlo".

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