La follia della fascia dei capitani, la Lega di A apre ma la vicenda è ridicola davvero
Il calcio italiano che non ha ancora eletto un presidente federale ma si arrovella sulla ‘fascia unica per i capitani' è lo specchio di quel che è diventato: una barzelletta che non fa ridere. Ma davvero pensiamo che avere una stringa uniforme al braccio abbia valore di priorità rispetto ad altre questioni? Fa sorridere pensare alla severità del monito con il quale il Giudice Sportivo ha fatto sapere che non verranno tollerate ulteriori trasgressioni rispetto a quanto accaduto finora. Andando a ritroso in un tempo nemmeno tanto lontano ricordiamo: bilanci irregolari e fideiussioni fasulle (il crac del Parma); debiti spalmati col Fisco in oltre 20 anni (caso della Lazio); processi per doping, scommesse e Calciopoli; la Juventus che se ne frega delle sentenze e conta gli scudetti a modo suo anche in consessi ufficiali (è sulla facciata dell'Allianz Stadium e nelle parole dei dirigenti); promiscuità di traffici indiscriminati e amicizie pericolose tra i capi delle Curve e i vertici dei club. Aggiungiamo anche il fallimento della qualificazione al Mondiale di Russia 2018 e la mancanza di una visione strategica che non sia solo vendita/spartizione dei diritti tv. E allora il dubbio si rafforza: ma davvero la ‘fascia di capitano' può diventare una questione di Stato?
I tedeschi, quelli che all'Europeo ci hanno battuto ai rigori riuscendo finalmente a superare il trauma di essere sempre finiti kaputt contro di noi, ci sbeffeggiano così: La follia dei capitani in Italia, è il titolo del quotidiano ‘Bild' che commenta la vicenda con ironia. "Come se il calcio italiano non avesse altre preoccupazioni", si legge sul giornale. Come fai a dargli torto? E pensi anche che stavi meglio quando stavi peggio… e alle loro copertine con le pistole sugli spaghetti rispondevi con le tre polpette indigeste (Mondiale '82, Mondiale 2006, Europeo 2012) servite su un letto di crauti.
E mentre noi, appassionati di calcio, ancora rosichiamo i vertici del calcio italiano s'interrogano su quale piega prendere in merito alla regola che, nel corso delle prime 3 giornate, è stata aggirata da Daniele De Rossi della Roma, dal Papu Gomez dell'Atalanta e, soprattutto, German Pezzella della Fiorentina che s'è detta pronta a pagare multe pur di non rinunciare alla fascia dedicata all'ex capitano, Davide Astori.
Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori, ha provato a mediare: "La norma non dice che viene escluso l’utilizzo di altre fasce, ma che quest’ultima deve essere autorizzata dalla Lega Serie A". Nelle ultime ore dalle stanze della Lega di Serie A sembra si possa ragionare in deroga "sulla eccezionalità del caso Astori" mentre per tutti gli altri resterebbe valida la regola vigente dell'uniformità della fascia di capitano. A meno che non si trovino soluzioni alternative quali: un piccolo numero 13 stampato sulla maglia della Fiorentina oppure che tutti i capitani della Serie A indossino una fascia per commemorare Davide Astori. E questo è.