La Fiorentina vola sulle macerie di Napoli e Lazio
Dallo scorso 20 ottobre si è inceppato qualcosa nel Napoli: nelle ultime 4 partite, 7 punti su 12 in palio, due sconfitte esterne e l'ultimo mortificante pareggio 1-1 con l'Atalanta subito al 92′.
Il processo si è aperto, così come per la Lazio di Petkovic deludente sotto ogni punto di vista: anche per i capitolini si può dare una data alla crisi, 28 ottobre, giornata di Fiorentina-Lazio e sonora sconfitta (non senza polemiche per gli errori arbitrali) grazie ai viola di Montella. E proprio la Fiorentina, con i verdetti dell'11a giornata, si è così inserita tra le inseguitrici diventando di giornata in giornata la più titolta pretendente al terzo posto, con un escalation di prestazioni che la pongono di diritto quale perfetta Nemesi di Napoli e Lazio.
Eppure non è sbagliato parlare di crisi. E di errori.
Chi vive le vicende di Napoli da più vicino non ha mai nascosto il proprio fastidio per una dichiarata scelta di preferire il campionato all'Europa e ha mal digerito le sconfitte in Coppa, tutte evitabili. E questo malcontento è fuoriuscito puntuale al primo tentennio in serie A. Sotto accusa Mazzarri che – i meglio informati confermano – non avrebbe in mano lo spogliatoio come dovrebbe, incapace di essere un vero trascinatore ma semplicemente un ‘pressatore', un tecnico che gioca sulle tensioni del momento ‘scaricando' più che caricando emotivamente la squadra.
Poi c'è la presidenza, con De Laurentiis che ha sposato un piano di campagna acquisti votata a giocatori che militano nel Napoli alle sue condizioni: stipendi contenuti (con l'eccezione del Matador), giovane età, cessione dei diritti d'immagine e così via. Per non parlare del progetto da anni sponsorizzato e che oggi ha portato una Coppa Italia e tante mezze delusioni.
La beffa con il Torino è un po' l'emblema del momento: attaccati morbosamente a Cavani, con la paura di restare comprimari.
A parte il pareggio interno contro il Torino, nelle ultime tre giornate sono arrivate due sonore sconfitte nate più dalle scelte tattiche dell'allenatore che per una vera involuzione di gioco d qualità dalle squadra.
Già detto tutto sull'ingiusta e immeritata sconfitta di Firenze, l'1-1 all'Olimpico contro il Torino e soprattutto il 4-0 di Catania hanno precise responsabilità: "Oggi devo prima analizzare me stesso – ha infatti ammesso Petkovic – e poi devo farlo con la squadra. Sono il primo a prendermi le colpe, perché sono io che mando la squadra in campo".
Ma non è tutto qui: anche in questa ultima partita, senza Klose la Lazio non è riuscita ad andare a segno con gli attaccanti. Rocchi, Floccari e Kozak non sono riusciti a incidere, ulteriore sintomo della dipendenza dal tedesco.
Proprio i viola, sono infatti l'antitesi di Lazio e Napoli: partiti sottovoce, senza clamori, hanno via via acquistato sicurezza nei propri mezzi, grazie ad un tecnico capace di pretendere dalla presidenza un mercato fatto di giocatori con determinate caratteristiche, sapendo poi metterli in campo nel modo giusto esaltandone le individualità e l'insieme.
Il ruolino di marcia parla chiaro: dalla sconfitta contro l'Inter a San Siro (30 settembre) la Fiorentina ha conquistato sul campo quattro vittorie (tre consecutive) e un pareggio, a Verona contro il Chievo per 1-1. Una media punti migliore addirittura della Juventus (che aveva già fermato al Franchi in una ottima gara finita 0-0). E tutto questo senza che vi fossero proclami ad inizio campionato o adesso, che i risultati parlano da soli: "La classifica è meritata per quello che abbiamo fatto finora – ha detto Montella – Ma per puntare all’Europa dobbiamo legittimarla nel tempo, che è la cosa più difficile".
Ed è proprio questo il vero quid in più che ha oggi il club gigliato, mentre sta provando a fare la differenza tra coloro che inseguono le due ‘lepri' Inter e Juve, senza innalzare le aspettative ad agosto ma crearne semplicemente delle nuove cammin facendo. Montella ha assemblato un gruppo che si può scomporre e ricomporre senza cambiare mai la sua identità. Un po' il contrario di Napoli e Lazio, partite lancia in resta nelle prime gare per poi perdersi ai primi colpi a vuoto autunnali, vincolate dal loro essere dipendenti dai grandi campioni in rosa (Cavani e Klose).
Così, oggi, la sensazione forte è che sia proprio a Firenze il ‘terzo polo' della Serie A. Adesso di poco davanti alla Lazio e un palmo dietro il Napoli ma già con la freccia accesa e il piede pigiato sull'acceleratore. Il Milan arrembante nel 5-1 contro il Chievo, e prossimo avversario viola, è già avvertito.