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La dura vita dell’ex presidente del Barça Rosell in carcere: “La prigione è un inferno”

Il legale dell’ex presidente del club catalano ha raccontato delle difficili condizioni del suo assistito in carcere: “Rosell dorme a cinque gradi sotto zero nella prigione di Soto del Real. E’molto colpito e sempre con minori forze, al gelo per la mancanza di riscaldamenti”.
A cura di Marco Beltrami
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Tempi duri, anzi durissimi per Sandro Rosell. L'ex presidente del Barcellona si trova in carcere da 9 mesi, con l'accusa di aver intascato sottobanco 6,5 milioni di euro, poi riciclati ad Andorra, attraverso la vendita dei diritti tv di 24 partite della nazionale brasiliana di calcio. Rosell è fortemente provato dalla detenzione come confermato dal suo legale, che ha svelato nuovi particolari sulle sue difficili condizioni di vita in carcere.

La dura vita in carcere dell'ex presidente del Barcellona Rosell

Paul Molins dunque è tornato a parlare pubblicamente delle condizioni del suo assistito. L'avvocato dell'ex patron del Barcellona (al vertice del club dal 2010 al 2014) in un'intervista al Mundo Deportivo ha parlato di quello che è stato definito come un vero e proprio "inferno", in cui è costretto a vivere Rosell. Questo il suo racconto: "Rosell dorme a cinque gradi sotto zero nella prigione di Soto del Real. E'molto colpito e sempre con minori forze, al gelo per la mancanza di riscaldamenti. Rosell ha chiesto ai familiari coperte termiche e tra i detenuti e' abitudine utilizzare bottiglie d'acqua bollente per mitigare il freddo notturno".

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Rosell in carcere, la famiglia vive in condizioni di povertà

Parole che fanno il paio con quelle di alcuni mesi fa quando l'avvocato di Rosell alla radio catalana RAC1 rivelò anche particolari sull'attuale situazione della famiglia Rosell: "Che Rosell sia in carcere è una perversione del sistema giudiziario e un abuso dell’istituto della carcerazione preventiva. Dov’è la presunzione di innocenza? E’ deprecabile. La famiglia non ha più soldi neanche per mangiare, hanno pignorato tutto. Vivono della carità del resto della famiglia. Ci sono mille formule prima della carcerazione per evitare la fuga, l’inquinamento delle prove e la reiterazione del reato. Potrebbero ritirare a Rosell il passaporto, potrebbero mettergli un dispositivo elettronico. Tutto tranne il carcere, è assolutamente ingiusto".

Perché Rosell è stato arrestato

Le accuse che pesano sul capo del classe 1964 Rosell, in carcere a Soto del Real da 9 mesi sono note da tempo. L'ex numero uno del Barcellona si trova in carcere da quasi nove mesi con l'accusa di aver intascato sottobanco 6,5 milioni di euro, poi riciclati ad Andorra, attraverso la vendita dei diritti tv di 24 partite della nazionale brasiliana di calcio. Secondo gli inquirenti, Rosell faceva parte di un'organizzazione criminale dedita al riciclaggio di denaro proveniente da commissioni illegali e di cui avrebbe fatto parte anche l'ex presidente della Federcalcio brasiliana, Ricardo Teixeira.

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