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La Champions è un affare tra Spagna e Germania e i sorteggi potrebbero regalare due straordinari derby

Germania e Spagna. Sono loro le due superpotenze che si giocheranno la Champions League 2013. Giustamente perchè Bayern, Borussia, Real e Barça hanno dimostrato di giocare il calcio migliore. Con buona pace delle squadre francesi, italiane e soprattutto delle inglesi.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Champions League ha dato già un verdetto importante in attesa di sapere chi alzerà la Coppa 2013: in Europa il calcio che conta si gioca solamente in Germania e in Spagna. L'Inghilterra è stata estromessa malamente sin da subito, l'Italia ha resistito con il fiatone, la Francia è uscita di scena nel momento più importante. Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Real Madrid e Barcellona: questa è l'attuale crème del calcio internazionale. Non ci sono dubbi. Nè sul campo, nè nei numeri, nè nelle statistiche. Mai era successo prima che dalla Bundesliga arrivassero in contemporanea due formazioni in semifinale di Champions e, in attesa dei sorteggi di Nyon, potrebbe esserci anche un altro avvenimento unico: un doppio contemporaneo derby tra club tedeschi e spagnoli. Con un unico rimpianto, soprattutto per la Liga: per qualche istante si poteva pensare a un clamoroso 3-1 iberico, ma ci ha pensato il Borussia a ristabilire gli equilibri, estromettendo il Malaga nei minuti di recupero del match di Dortmund.

Gli alti e bassi dei marziani – Il calcio spagnolo, nelle rappresentazioni di Barcellona e Real Madrid, però sembra dare la sensazione di avere qualcosa in più, insomma, di essere ancora il più forte. Il percorso non è statp semplice a dire la verità ed è stato minato da qualche incidente di troppo, come il black-out catalano di San Siro. Con il Milan la squadra ‘marziana' sembrava aver perso smalto e soprattutto concretezza, subendo un clamoroso 2-0 rossonero che ne aveva scosso le fondamenta. Poi, il ritorno alla realtà con la ‘remuntada' e la prova ‘monstre' del Camp Nou (4-0 e rossoneri a casa) prima di nuove difficoltà – questa volta di natura diversa – nella doppia sfida col Psg. Soprattutto nel ritorno, con i blaugrana senza Messi (infortunato) e virtulamente eliminati per una ventina di minuti, in balia della formazione di Ancelotti fino all'ingresso in campo proprio della Pulce, che ha cambiato le sorti del match. Consegnando al Barcellona la sesta semifinale in 9 anni ma confermando una perciolosissima Messi-dipendenza.

Real sul campo, un po' meno fuori – Meno tortuoso è stato invece il cammino del Real che si è fatto subito le ossa in quel Girone di Ferro, superato solamente come seconda qualificata (guarda caso proprio dietro al sorprendente Borussia). Questo sul campo, perchè se si guarda invece ciò che è accaduto dietro le quinte, la stagione delle Merengues è da segnalare come tra le meno tranquille della sua storia. Da settembre ad oggi si sono inanellate polemiche, sospetti, critiche. A tutto e a tutti. Si è parlato di una squadra divisa, di giocatori contro Mourinho, di Mourinho contro tutti, di contratti già firmati, di divorzi già decisi. Nel mezzo, però, malgrado tutto e tutti, i risultati. Soprattutto in Europa dove il Real è cresciuto gara dopo gara sbarazzandosi agli ottavi dello United ad Old Trafford prima di eliminare ai quarti anche il Galatasaray di Drogba e di Sneijder, i grandi ex scudieri di Mourinho che hanno lasciato il passo ai Blancos forti anche di uno straordinario Cristiano Ronaldo, capocannoniere assoluto con 11 reti della competizione.

Klopp e la Banda dell'Oro – Soprattutto il Real conosce bene le potenzialità del Borussia Dortmund: proprio nella fase a gironi i gialloneri di Klopp hanno infatti messo sotto i madrileni in Germania e, per ampi frangenti, si sono ripetuti anche in Spagna, al Bernabeu, dove sono usciti comunque imbattuti. La squadra di Klopp ha chiuso non a caso, in testa il girone di Ferro per poi asfaltare agli ottavi lo Shakhtar e reagendo in modo straordinario alla voglia di protagonismo del Malaga, nei quarti. Con il secondo posto in Bundesliga oramai assicurato, l'obiettivo unico e fondamentale sarà dunque la Champions dedicandosi anima e corpo al sogno più grande. La rosa del Borussia è la più giovane e – forse – la più sfrontata delle quattro e anche per questo fa paura, ricca com'è di talenti vogliosi di mettersi in mostra. Non a caso, proprio per questa cavalcata continentale, il valore di mercato dei singoli giocatori è praticamente raddoppiato e alcuni, come Gotze e Lewandowski, sono al centro delle trattative più importanti del prossimo mercato.

Un Bayern campione da dare a Pep – Chi, invece, paura la fa e molto di più per la evidenze consistenza della qualità espressa sarà il Bayern di Monaco. Nel doppio confronto con la Juve ha forse dimostrato di essere la candidata numero uno alla vittoria finale, con un doppio confronto gestito al meglio e senza mai scomporsi, gestendo sempre l'avversario battendolo con un doppio 2-0 nei 180 minuti dei quarti. E le partite contro i bianconeri sono state fin qui i due fiori all'occhiello di un club che negli ultimi anni in Champions è sempre stato presente da protagonista. Con qualcosa in più quest'anno: Heynckes, che ha già vinto il campionato con largo anticipo, vuole probabilmente lasciare Monaco con il trionfo più importante e consegnare a Pep Guardiola – suo successore già designato – una squadra fresca Campione d'Europa.

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