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L’ultima moda del calciomercato di Serie A è il giocatore scontento e separato in casa

La Serie A è ai nastri di partenza ma molte società hanno in rosa giocatori ‘scontenti’ e ‘delusi’ che avrebbro voluto cambiare maglia. Da Gilardino ad Amauri, da Inzaghi a Totti, i separati in casa sono numerosi e di prima qualità.
A cura di Alessio Pediglieri
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La stagione 2011-2012 è oramai alle porte. Archiviati i problemi legati allo sciopero dei calciatori – oramai un brutto ricordo cancellato dall'oramai tanto declamato contratto-ponte che durerà fino al prossimo giugno 2012 – e la sessione estiva di un calciomercato assai povero di colpi di scena, tutte le protagoniste sono ai blocchi di partenza per affrontare al meglio il debutto nel prossimo weekend con l'anteprima di lusso in un calendario di Serie A  che vede nella seconda giornata in programma i campioni d'Italia del Milan che affronteranno venerdì la rinnovatissima Lazio di Edy Reja. Ma c'è uno ‘strascico‘ importante che accomuna parecchi club di serie A e si tratta del nuovo fenomeno del momento dei giocatori ‘separati' in casa. Intendiamoci, non è una esclusiva solamente italiana e non dell'ultima ora. Si era già assistito in passato di liti interne, dispute e contrasti tra giocatori e società o tecnico e club, come è accaduto recentemente all'Inter solo non più tardi di otto mesi fa con Rafa Benitez in panchina o ancor prima nel Cagliari di Cellino con il ‘dissidente' Marchetti o ancor prima – nella Lazio del vulcanico Lotito – con i ‘casi' vicini al mobbing di Ledesma e Pandev. Ma in queste settimane c'è stata una escalation di questo particolare ‘trend' sia nel numero dei giocatori sia per la qualità degli stessi. Non attori ‘non protagonisti', ma a volte vere e proprie stars.

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IL CASO DI GANSO: GIA' IN EUROPA E ANCORA AL SANTOS – Dicevamo che non è un ‘trend‘ esclusivamente italiano. In questi mesi anche in Europa e in Sudamerica si è assistito a molti casi di ‘separati in casa'. Un esempio che arriva dritto dritto oltreoceano è stato l'eclatante caso legato a Ganso, il gioiellino del Santos che proprio ad inizio di sessione di mercato estiva non ne voleva sapere di restare al Santos, allettato dalle sirene europee e milanesi in primis, con il Milan pronto al colpo-Ganso già ad inizio estate,  e l'Inter a preparare offerte e stipule di contratti per assicurarsi il gioiello della nazionale brasiliana. Lo stesso giocatore per alcune settimane ha fatto muro a muro con la propria società no volendo firmare alcun rinnovo, mettendosi di massima d'accordo con i possibili club che lo avrebbero ingaggiato, lasciando il club che l'ha scoperto e cresciuto a lottare contro tutto e tutti. Oggi, Ganso, non a caso è ancora un giocatore del Santos anche se sembrano ufficialmente appianate le divergenze (legate soprattutto alla volontà del club brasiliano di far pagare la ricca clausola rescissoria per intero).

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KAKA', ALTRO CHE ‘GALACTICO' – Rimanendo più vicino, in Europa, altri casi sono sotto gli occhi di tutti. Un nome in particolare: Ricardo Kakà. Il fenomeno che con il Milan ha vinto tutto ciò che poteva, da quando è al Real Madrid sta vivendo un'involuzione costante: prima a causa di problemi fisici, poi per volontà di Josè Mourinho che non ha mai visto in lui un giocatore sul quale puntare le fortune madridiste, anzi. Così, anche per quest'estate, si è consumata la solita telenovela su Kakà che radiomercato ha fatto rimbalzare qua e là (con la sempreverde idea di rivederlo al Milan o la provocatoria pista che l'avrebbe portato all'Inter). Un top-player diventato oggi un giocatore normalissimo, pronto a giocare ma con pochissimo spazio e possibilità di potersi mettere in mostra e dimostrare ancora il suo valore.E con un mercato che resta ufficialmente chiuso visto che al Real Madrid non hanno alcuna intenzione di fare sconti a chi bussasse alle loro porte malgrado lo stesso Kakà sia tra gli ingaggi più alti per il club dei Blancos di Spagna.

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L'APACHE ASSEDIATO NEL FORTINO – Kaka al Real, tevez al City. Stesso discorso, stesso triste destino: l'Apache del City non ne vuole sapere di continuare la sua avventura con il Manchester e con Roberto Mancini con cui vige un rapporto di amore-odio. L'argentino, dopo anche il fallimento per una rinascita in nazionale dopo l'ultima umiliante Coppa America, avrebbe voluto andarsene dall'Inghilterra forzando anche la mano con dichiarazioni e atteggiamenti inequivocabili. Ma anche in questo caso, la società non ha ceduto di un centesimo pretendendo da eventuali acquirenti, l'intera clausola rescissoria a 50 milioni di euro e la cessione definitiva senza formule di prestiti o quant'altro. Conclusione? Tevez è ancora al City, in panchina e controvoglia. Come il suo compagno di ‘sventura' Mario Balotelli sceso a terza scelta nello scacchiere offensivo di Mancini che gli preferisce senza mezzi termini i vari Aguero e Dzeko. Anche per Supermario sono stati mesi di attriti e di insoddisfazioni (reciproche) con il City che ha anche valutato – anche se mai formalmente – reali possibilità di cessioni del talento italiano.

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LA SERIE A, BACINO DI SCONTENTI – Tornando al nostro campionato, altre ‘stelle' stanno facendo fatica a brillare o – per la troppa luce – offuscano il collettivo creando attriti con i club di appartenenza. In crisi ci sono i  vari Totti, Inzaghi, Montolivo: non esistono più bandiere e giocatori intoccabili, altro che ‘senatori'. Il ‘Pupone‘ sta facendo prove di ‘disgelo' con la nuova dirigenza americana ma i rapporti con Sabatini e Baldini saranno difficili da ricucire dopo le ‘accuse' di vanità e di pigrizia rivolte ad un giocatore che nella Capitale giallorossa è alla stregua di un ‘icona intoccabile‘. Per non parlare della pace armata con Luis Enrique, il giovane tecnico al quale la Roma ha affidato il prossimo progetto di rilancio che prevede giovani scommesse da crescere e non ultratrentenni ingombranti da gestire. Anche ‘Superpippo‘ ha i suoi problemi tanto che Allegri l'ha escluso dalla Champions almeno fino a gennaio: un ‘affronto' al totem di coppa rossonero che mai avrebbe pensato a un tale gesto. Tanto che Inzaghi medita di andare all'Atalanta a gennaio nella sessione invernale di mercato, in un club che lo riporterebbe alle origini e di certo dove troverebbe porte aperte e la possibilità di una ennesima rinascita sportiva.

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GLI ALTRI SEPARATI IN CASA – Poi ci sono i casi di Amauri alla Juventus, dove non soltanto è considerato un peso da Conte e dalla dirigenza ma che è anche stato escluso dalle pagine del sito ufficiale bianconero: dopo questo ‘messaggio‘, L'italo-brasiliano non può che aspettarsi una serie di rapporti in salita fino a fine anno. Esclusione e la ricerca di un club che lo acquisti: anche in questo senso, il Milan pensa ad Amauri proprio per il mercato invernale. Anche l'Inter ha il suo ‘storico' dissidente: Sulley Muntari, il ghanese che non ha mai digerito di essere un ‘panchinaro' sia con Mourinho, con Benitez, con Leonardo e oggi con Gasperini. Dato in prestito con un ritmo assordante, il giocatore ha sempre rifiutato cessioni definitive e anche in quest'ultima sessione sono sfumati il suo ritorno in Premier o un suo passaggio in Turchia. Risultato? L'Inter ha in rosa un giocatore di cui ha già deciso da tempo di farne a meno e Moratti un ingaggio pesante da versare fino al 2012, quando scadrà il contratto.

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FIORENTINA, L'ISOLA DEI DELUSI – Un capitolo a parte però, se lo è aggiudicato la Fiorentina dei Della Valle dove i dissidenti interni sono molti e di prima qualità. Non è un mistero che Montolivo abbia accettato controvoglia un'altra stagione in viola. Per lui sembravano essersi spalancate le porte di una cessione importante – in Italia o all'estero – ma alla fine è rimasto a Firenze: senza fascia di capitano e con un posto in prima squadra da riconquistare. Intanto, anche nel suo caso, si avvicina la fine del contratto e a febbraio i viola potrebbero perderlo a parametro zero e così, mentre la stagione è alle porte, tra il giocatore e la società è iniziata anche una trattativa difficilissima per trovare un accordo che accontenti tutti. Ma se  Montolivo è un caso aperto, di certo non chiuso è quello relativo ad un altro big: Alberto Gilardino. Anche per lui si prospettava un passaggio di maglia entro il 31 agosto, poi sfumato tra le polemiche. Tutti davano per certo un suo passaggio al Genoa di Preziosi ma alla fine i Della Valle non l'hanno mai trattato ufficialmente, scatenando a mercato finito la polemica. "Finalmente è finito il calciomercato e finalmente terminano anche le voci sul mio conto, sono contento di restare a Firenze", ha scritto Gilardino sul suo sito senza risparmiare una stoccata al club viola: "Sono rimasto deluso ed amareggiato dal silenzio della mia società, ma voglio disputare una grande stagione e non vedo l'ora di cominciare". "E' stata per me un'estate complicata dove non sono mancate voci, pettegolezzi. Per fortuna ora posso concentrarmi in maniera serena sul calcio giocato, sulla Fiorentina e sulla Nazionale, dove sono appena tornato con grande piacere e soddisfazione", ha continua Gilardino prima di chiudere con un messaggio ai propri tifosi. "In queste settimane mi hanno dimostrato una stima ed un affetto incredibili: felice ed orgoglioso di indossare ancora la maglia viola. Nonostante tutte le voci e le trattative che mi riguardavano sono contento di rimanere a Firenze, per la gente, per il gruppo, per lo spogliatoio".

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BOTTA E RISPOSTA CON GILARDINO  – priti cielo: il club viola non è certo restato a guardare: prima, una nota in cui anche la Fiorentina si dimostrava ‘dispiaciuta' ed ‘amareggiata' del giocatore che mai ha chiarito la sua posizione di mercato sottolineando di essere un giocatore della Fiorentina, poi, le parole del presidente Cognini: "Non è farina del suo sacco quelle dichiarazioni uscite sul suo sito ufficiale; lo conosciamo bene Alberto, è un ragazzo acqua e sapone".
E Gilardino? Risposta sulle pagine web del suo sito: "Vi scrivo dal ritiro della Nazionale solo per salutarvi e dirvi che tutto quello che avete letto, leggete e leggerete sul mio sito ufficiale è ovviamente quello che io penso e, se e quando cambierò idea su qualcosa che ho scritto, lo dirò apertamente in quest'area "news" del mio portale. Un'area i cui contenuti sono decisi da me e che è stata realizzata per comunicare ai miei tifosi e a tutti coloro che, con stima e passione, mi seguono quotidianamente".
Uno a uno e palla al centro.

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