L’Udinese brinda con la Champions. Napoli, Lazio e Inter in Europa League

E' finita come doveva finire, con la migliore delle contendenti a strappare all'ultima giornata il posto che mancava per completare il ‘triplete' italiano di Champions.
Così, dopo Juventus e Milan, l'Udinese si è laureata terza forza assoluta del campionato conquistandosi con merito i preliminari della massima competizione europea.
La vittoria di Catania firmata da uno splendido gol di Di Natale e dal raddoppio della sicurezza di Fabbrini hanno messo in fila tutte le altre avversarie.
Partendo dal Napoli, 2-1 sul Siena all'ultimo atto al San Paolo, e alla Lazio, 3-1 sull'Inter all'Olimpico con i nerazzurri che si ritrovano alla fine, sesti.
Riscatto Lazio – Già tagliata fuori dai giochi la Roma del dimissionario Luis Enrique, si è assistito per circa un'ora ad altre emozioni forti, con gol e capovolgimenti di fronte e di classifica. Dopo un pomeriggio già ad altissima tensione emotiva, con la festa scudetto della Juventus che nel suo nuovo stadio ha salutato i propri tifosi con la vittoria per 3-1 sull'Atalanta, in cui ha segnato anche Alessandro Del Piero che ha ringraziato tutti nella sua ultima apparizione in bianconero a Torino; e dopo un altrettanto pomeriggio emotivo in quel di Milano, dove il Milan ha battuto 2-1 il Novara con gol anche di Inzaghi che, come Gattuso, Zambrotta, Seedorf e Nesta lasciavano i colori rossoneri chiudendo uno storico ciclo segnato da vittorie indimenticabili.
La serata non è stata da meno, soprattutto per merito di un'Inter che per i primi 45 minuti era stata corsara a Roma, rimescolando le carte della Champions e dell'Europa League. Prima del riscatto laziale nella ripresa quando Reja ha toccato le corde giuste nel segreto degli spogliatoi con una squadra che alla fine si è imposta 3-1 sull'Inter scivolata al sesto posto in campionato. Un riscatto che ha lasciato un po' di amaro in bocca per l'esito di Catania con la contemporanea vittoria dell'Udinese.
Ma il successo dell'Olimpico è stato comunque importante: nessuna Champions ma nemmeno i preliminari di Europa League, con una preparazione per il prossimo anno da costruirsi con calma, dopo essersi riconciliati con il proprio deluso pubblico.

Champions friulana – Festa a Torino, a Milano, a Roma ma anche a Udine. I bianconeri di Francesco Guidolin si sono guadagnati sul campo, vincendo a Catania 2-0, l'onore di giocarsi l'accesso definitivo alla Champions 2012-2013: preliminari per i bianconeri friulani che vorranno dire preparazione anticipata ma anche il premio giusto per una stagione vissuta da protagonisti. E' stata infatti l'Udinese, al pari della Lazio, la squadra che ai punti si meritava proprio il terzo posto alle spalle di Juventus e Milan. Per un Antonio Di Natale strepitoso (23 reti stagionali, per la terza volta consecutiva infranto il muro dei 20 gol) ma anche per un gruppo che – rinato dalle ceneri delle cessioni di Inler e di Sanchez – ha saputo risorgere e riconfermarsi ai massimi livelli.
Il patron Pozzo dovrà fare i conti ancora una volta al mercato (Isla è l'ultima perla bianconera richiesta da mezza Europa) ma di certo saprà ridare a Guidolin (altro elemento di prestigio che dovrebbe meritare una platea molto più importante pur sensa togliere nulla ai friulani) un gruppo di assoluta grandezza (i leccesi Cuadrado e Muriel sono, non a caso, di proprietà bianconera).

Briciole per Inter e Napoli – Delusione, ovviamente, in casa Inter: preliminari di Europa League, con partite dal terzo turno, ovvero da metà estate. Una rincorsa finita al sesto posto, come giusto che fosse dopo quanto di brutto era stato fatto sia ad inizio stagione che ad inizio girone di ritorno: Stramaccioni avrà avuto pure il merito di ridare un senso al gruppo ma i pessimi risultati di Gasperini e i troppi alti e bassi di Ranieri hanno inciso senza sconti sul risultato finale in classifica.
A Roma, i nerazzurri ci hanno provato ma hanno dovuto inchinarsi all'orgoglio laziale che, dopo due pareggi consecutivi, si stava compromettendo troppo. Il 3-1 finale, forse, è fin troppo pesante ma servirà all'ambiente nerazzurro a non dimenticare la cosa più importante senza troppe illusioni: la rifondazione deve partire comunque, al di là delle sensazioni positive avute nel derby. L'Europa presa per i capelli servirà a ricordare tutti gli errori da evitare affrontando il prossimo futuro col coraggio del cambiamento (anche passando nel cedere campioni come Snejider e Maicon).
Non meno deludende il finale del Napoli la cui vittoria sul Siena 2-1, nulla è servita per il terzo posto in mano all'Udinese: se vincesse la Coppa Italia il club partenopeo si giocherebbe i gironi di Europa League ma se dovesse fallire a Roma contro la Juventus, anche per il Napoli si parlerebbe di play-off europei. Una mezza beffa finale dopo i sogni e la gloria della Champions di metà stagione e sogni più ambiziosi, sgonfiatisi come la voglia di Lavezzi (contestato e fischiato al San Paolo) di restare in azzurro anche la prossima stagione.
Lecce, addio serie A – In ultimo, ma non per questo meno importante, ricordiamo che l'ultima giornata ha sancito anche il parterre scivolato in Serie B. A Cesena e Novara si è aggiunto il Lecce, sconfitto dal Chievo ma condannato alla retrocessione soprattutto per la vittoria del Genoa, 2-0 sul Palermo in un Marassi deserto per le porte chiuse dopo le contestazioni ultrà.
I gol di Gilardino e Sculli hanno salvato la terribile stagione del Grifone di un contestatissimo presidente Preziosi, condannando i ‘Cosmici' salentini che hanno visto svanire negli ultimi 90 minuti a disposizione una ‘remuntada' che li ha tenuti vivi fino all'ultimo. Onore delle armi per i giallorossi che salutano la serie A ma che hanno dimostrato di avere già le basi per una immediata risalita in massima serie.