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L’invasore di campo durante Belgio-Usa è il ‘falco’ Mario Ferri

Mario Ferri, pescarese, è il ‘falco’ che s’è finto invalido e ha fatto invasione di campo al Mondiale durante Belgio-Usa. La prima impresa nel 2007, nel 2009 si finse invalido e, nel corso di un’amichevole dell’Italia, mostrò a Lippi la maglia ‘Cassano in Nazionale’. Nel 2010, in Sudafrica, pagò la bravata con l’arresto.
A cura di Maurizio De Santis
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"Sto seriamente valutando il fatto di andare ai Mondiali in Brasile… Signori forse il Falco torna a volare…". Il ‘Falco', l'invasore di campo che ha fatto capolino sul rettangolo verde durante Belgio-Usa, è italiano, si chiama Mario Ferri, 27enne, abruzzese di Montesilvano (comune della Provincia di Pescara che affaccia sull'Adriatico). E s'è finto invalido perché il blitz gli riuscisse. "E' una vergogna – ha esclamato il segretario Fifa, Valcke -. Questa persona dovrebbe essere sanzionata, sta andando contro tutto ciò che noi facciamo per garantire un posto a chi ne ha diritto". In Coppa del Mondo è personaggio noto… nel 2010, in Sudafrica, si fiondò sul terreno di gioco con la disinvoltura di sempre. Per quella bravata lo arrestarono. Ci vuole ben altro per fermare il volo del ‘falco'… Ama le sfide ‘estreme', nel 2013 provò anche ad attraversare il mare che bagna la sua terra a bordo di un pedalò: dall'Italia alla Croazia sfidando la corrente con la forza delle proprie gambe… Non è nuovo a queste imprese, tant'è che sulla propria pagina Facebook ha postato anche una foto nella quale mostra un tatuaggio singolare: ci sono indicate tutte le date in cui è riuscito a entrare in campo in barba alla sicurezza, inosservato, capace di mimetizzarsi, escogitare stratagemmi oppure essere semplicemente abbastanza furbo da trovare la via di fuga (o di accesso giusta). L'ha fatto anche in Sudamerica, indossava la divisa ufficiale: la maglia azzurra con lo stemma di Superman in petto e recava una scritta ‘Ciro vive', quasi sicuramente riferita al tifoso del Napoli morto di recente dopo un mese trascorso all'ospedale Gemelli di Roma. Ciro, il tifoso vittima della follia del cuore ultras che quando smette di battere semina dolore e morte. E poi anche la scritta Save Favelas Children e Ciro Vive, dedicata al popolo brasiliano che soffre nella povertà.

Tatuaggio con tutte le date delle mie invasioni. Numeri vergati sulla pelle, un atto che definisce ‘doveroso' come testimonianza delle sue imprese. La prima in assoluto nel 2007, durante la partita Pescara-Sambenedettese. "Ricordi, momenti di un qualcosa di unico che mi ha dato brividi assurdi, emozioni indescrivibili 80.000 persone che esplodono… Milioni di persone in tutto il mondo che magari si sono fatti una risata guardandomi ai Mondiali, in Champions… Un qualcosa che non tornerà più e rimarrà un'esperienza unica ed inimitabile… Londra, Madrid, Dubai, Firenze, Roma, Pescara…". Brivido di trasgressione provato anche durante Inter-Mazembe (Mondiale per Club ad Abu Dhabi) e Barcellona-United (finale di Champions League a Wembley).

Da finto invalido a Falco nel segno di Cassano. Settembre 2009, la Nazionale di Lippi gioca in amichevole a Pescara. Sarà in quell'occasione che il Falco spiccherà il volo… Grazie all'aiuto di un amico si finge invalido e si presenta allo stadio Adriatico su una sedia a rotelle: lo fanno entrare e lo accomodano a bordo campo e lui non resiste… "Entro dal calcio d'angolo passo affianco a Buffon, passo tra Cannavaro e Zambrotta, arrivo affianco a Pirlo… Guardo la panchina c'era Lippi che mi guardava, tutti mi guardavano un po' incuriositi su cosa avevo scritto sulla maglia… indico la maglia a Lippi e gli urlo ‘convocalo'…" Chi? Cassano.

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