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L’Inter riparte dall’Europa League. Per conquistarsi la Champions in Campionato

La vittoria contro il Tottenham dovrà segnare l’inizio di un nuovo campionato per l’Inter da qui a maggio dove dovrà dimostrare di valere il secondo o il terzo posto. Ovvero, la Champions League. E nelle prossime 10 partite ci sarà un vero mini-torneo tra i nerazzurri, Napoli, Milan, Lazio e Fiorentina tutte a contendersi il posto al sole per l’Europa che verrà.
A cura di Alessio Pediglieri
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inter no remuntada

Non c'è stata remuntada almeno sulla carta. Il turno l'ha passato il Tottenham forte del 3-0 di Londra dove l'Inter ha di fatto gettato alle ortiche per l'accesso ai quarti di Europa League. Contro un avversario tutt'altro che irresistibile: già all'andata, gli inglesi guidati da Villas Boas avevano manifestato più di un imbarazzo difensivo colmato dalla solita straordinaria prestazione di Garteh Bale. A San Siro, al di là di una prestanza fisica nettamente superiore ai nerazzurri, gli uomini di Stramaccioni sono stati capaci di sfruttare queste amnesie aprendo incredibilmente l'incontro, sfiorando l'impresa e uscendo tra gli applausi del proprio pubblico. Per molti forse potrebbe apparire come la classica vittoria di Pirro: dalla ‘remuntada' al ‘va bene anche così'. Ma ciò che conta – per una volta più del risultato – è proprio la prestazione vista in campo.

La nuova primavera nerazzurra – Un'altra Inter, insomma, rinata dalle proprie ceneri inglesi, che si è ritrovata nella sera più difficile. Un segnale di rinascita forte a tutti gli effetti come avevano annunciato in coro Stramaccioni e Chivu alla vigilia. Ed è proprio dalla prestazione che bisogna guardare al futuro. Certo, giovedì sera sono state sfruttate tutte le energie psicofisiche a disposizione, la squadra ha finito con i crampi e vari acciacchi muscolari da verificare. Stramaccioni addirittura si è dovuto inventare nel forcing finale – per mancanza di giocatori a disposizione – Ranocchia punta centrale, sulla falsa riga di Mourinho quando imponeva a Materazzi nelle gare da recuperare di andare a fare la boa in area avversaria. Un grande sforzo che ha permesso alla squadra di ritrovare fiducia nei propri mezzi, dove per una sera nessuno ha mancato l'appuntamento, consapevole di aver dato un segnale importante prima a se stessi e poi all'ambiente. Un San Siro in standing-ovation per 90 minuti e oltre e applausi a scena aperta a tutti non si vedevano da mesi e questo dovrà pur significare qualcosa di importante nella testa dei giocatori al di là della bruciante eliminazione. Per rientrare in Europa servirà questa Inter anche in campionato, nelle prossime dieci partite dove i 30 punti in palio potrebbero permettere di lottare ad armi pari per un posto in Champions Legue, seconda o terza piazza poco importerà. Ma dev'essere la gara contro il Tottenham ad essere stata assimilata dal gruppo, non le prestazioni deludenti di Londra o – ancor peggio – contro il Bologna.Le difficoltà rimangono, non sono certo sparite nell'arco di 120 minuti. L'Inter è la squadra che prima di chiunque altro – causa preliminari – ha iniziato la stagione e una flessione era prevedibile. Ha gli uomini contati per costanti infortuni che hanno obbligato a scelte diverse gara dopo gara, con azzardi. A volte sbagliati. Anche in Coppa pagava una lista priva di moltissimi giocatori tanto che per 5-6 undicesimi sempre gli stessi per più di tre mesi si sono dovuti rimboccare le maniche e giocare ogni 3-4 giorni, pagandone il dazio. Adesso, tolto il ‘peso' europeo resta solamente il campionato e l'infrasettimanale contro la Roma per giocarsi l'accesso alla finale di Coppa Italia. Non ci sono più scuse, nè distrazioni. Il gruppo – in tutti i suoi elementi a disposizione – potrà tornare ad allenarsi serenamente durante la settimana e affrontare le sfide del week-end nel modo migliore.

In 5 per la Champions – Il gap con la Juventus è incolmabile e quindi non si farà certo corsa sui bianconeri, ma il campionato sta vedendo il forte calo del Napoli che perde colpi da cinque giornate a questa parte riaprendo anche le danze per la seconda posizione in classifica. Poi c'è il Milan, reduce dall'umiliazione del Camp Nou dopo aver cullato anch'esso sogni di gloria europea. Bisognerà vedere il contraccolpo psicologico del poker di Messi e compagni ma certo è che in campionato i rossoneri hanno dimostrato di avere una marcia in più al momento delle dirette avversarie, conquistando il terzo posto e puntando i partenopei. Poi ci sono la Fiorentina e la Lazio. I capitolini restano in corsa in ogni competizione essendosi qualificati senza grandi difficoltà in Europa League battendo sia all'andata che al ritorno lo Stoccarda. La Lazio è già in finale di Coppa Italia ed è sempre in corsa per la Zona Champions. Si dovrà capire se restando in tensione su tutti i fronti questa non comporterà – anche inconsciamente – a lasciare sulla via qualche obiettivo, tanto da approfittarne magari proprio in campionato da parte dei nerazzurri. Infine la Fiorentina. Dopo una flessione invernale, gli uomini di Montella sono tornati nelle zone caldissime e sembrano aver ritrovato la verve di inizio anno. La classifica li mette alla pari delle principali contendenti per un posto in Europa e può godere anche di vantaggi negli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti. E poi il gioco e i risultati espressi in queste ultime settimane, oltre al fatto che da inizio anno non ha mai avuto impegni infrasettimanali – la candidano come una delle squadre più pronte ad affrontare il rush finale.

Il mini-torneo di 10 partite – Le dieci gare da qui alla fine diventano di fatto un mini-torneo all'interno del campionato. Già dalla prossima domenica si capirà ancor meglio chi ha cambiato marcia e si presenta alla volata europea con convinzione e mezzi intatti. Milan, Lazio e Inter dovranno subito sfatare il tabù delle partite post-Coppa. Quasi sempre sono coincise con deludenti risultati in campionato. A soffrirne di più saranno evidentemente nerazzurri e capitolini reduci dai match del giovedì sera, ma anche la sfida del Camp Nou potrebbe aver lasciato qualche tossina di troppo ai milanisti soprattutto a livello psicologico. Il calendario del prossimo turno di Serie A, poi, da subito appare insidioso. L'Inter è attesa dalla trasferta di Marassi dove la Samp non ha alcuna intenzione di lasciare punti in casa, così come la Lazio dovrà affrontare la sfida esterna contro i granata di Ventura, mentre appaiono – almeno sulla carta – più facili gli impegni delle altre prime della classe. Lasciando a parte la Juve che andrà a Bologna, il Milan affronterà a San Siro l'ultima del campionato, il Palermo riaffidato a Sannino in un cortocircuito del presidente Zamparini che sta portando i rosanero verso il baratro della B. La Fiorentina, invece, se la vedrà col Genoa, in casa al franchi davanti al proprio pubblico dove in questa stagione ha sempre fatto bene vincendo 10 gare, perdendone solo 1 a fronte di 30 gol all'attivo e 11 al passivo.

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