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L’Inter ha ritrovato Rodrigo Palacio

La doppietta realizzata al Celtic in Europa League certifica la rinascita dell’attaccante argentino, a segno anche contro l’Atalanta nell’ultimo match di Campionato.
A cura di Alessio Morra
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Come spesso accade tanti attaccanti dopo aver digiunato, in fatto di gol, per mesi quando si sbloccano non si fermano più. Rodrigo Palacio è rimasto a secco addirittura per sette mesi, da maggio a dicembre. Per alcuni l’argentino non è riuscito a digerire la delusione per la finale dei Mondiali persa contro la Germania, in cui l’attaccante interista commise un errore clamoroso a due passi da Neuer. Con Mancini i gol sono arrivati quasi subito e sono stati consecutivi nei match contro Lazio e Genoa. Ma con gli innesti di Shaqiri e Podolski e con la definitiva esplosione di Icardi l’ex genoano è tornato a secco. Ma nelle ultime settimane l’attaccante di Bahia Blanca è ritornato il bomber di un tempo. Palacio dopo aver regalato un assist prezioso a Icardi nel match con il Palermo, ha segnato contro l’Atalanta ed ha realizzato una bella doppietta contro il Celtic in Europa League.

I due gol di Palacio non sono serviti per espugnare il campo scozzese, perché proprio all’ultimo secondo l’italo-svedese Guidetti ha realizzato il gol del 3-3, che comunque è un risultato ottimo per i nerazzurri che hanno in tasca la qualificazione agli ottavi. Dopo il match l’ex genoano ha dichiarato che dopo il rapido doppio vantaggio lui e i suoi compagni si sono rilassati troppo: “Onestamente è stata una partita un po’ strana. Abbiamo cominciato bene, poi dopo il 2-0 ci siamo rilassati e ci siamo fatti rimontare la prima volta. Nel complesso non la possiamo considerare una partita positiva, ma almeno abbiamo messo a segno tre reti.”

Se Palacio è ritornato a giocare sui suoi livelli è perché ha risolto quasi completamente il problema alla caviglia: “Ripeto abbiamo commesso troppi errori, ma nella gara di ritorno possiamo vincere e passare. Sono ottimista, sono sicuro che ci qualificheremo. La caviglia va meglio, non ho più dolore, solo fastidio. Non sono ancora al 100%.”

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