L’Inter di Palacio alla prova Tottenham. Bale pericolo numero uno

A Londra per scegliere quale sia la parte finale di stagione. L'Inter è chiamata a non fallire l'appuntamento d'Europa League contro il Tottenham provando a capitalizzare al massimo il match d'andata fuori casa. Ma lontano da San Siro i nerazzurri hanno spesso balbettato e gli Spurs sono tra le compagini più in forma del momento a livello europeo.
L'Europa per il riscatto nerazzurro – Anche i precedenti europei non arridono ai nerazzurri se si guarda alla storia recente dell'Inter in Europa contro il Tottenham. La memoria infatti corre immediatamente a quel 3-1 rimediato nel girone iniziale di Champions League datato 2011, quando la sconfitta fu solamente alleviata dal passaggio del turno alla seconda fase. Un brutto colpo d'arresto contro una buona squadra che riuscì a riscattare in parte il 4-3 subito a San Siro qualche settimana prima e dare una lezione di calcio e tattica agli orfani di Mourinho. Da allora, in due anni, molta acqua è passata sotto i ponti delle due squadre. Soprattutto in quelli nerazzurri oggi capitanati dal giovane Stramaccioni alla guida di una compagine che poco o nulla (per le cessioni e gli infortuni) ha a che fare con quell'Inter che proveniva dai fasti del Triplete. Adesso la squadra è profondamente diversa, così come gli obiettivi e i progetti societari, votati ad un ridimensionamento economico-tecnico che ha inciso (per forza di cose) anche sualla qualità espressa in campo. Eppure l'Europa e l'Europa League in primo luogo, appaiono come il perfetto banco di prova di un club che vorrebbe dimostrare come il passaggio generazionale potrebbe avvenire anche senza grandi scossoni, magari arrivando fino in fondo alla competizione e dando filo da torcere in campionato agli avversari per un posto in Champions. Da questo punto di vista la vittoria di Catania dev'essere un nuovo punto di partenza, non di arrivo. Non si può nè si deve dimenticare infatti che l'Inter è l'unica squadra italiana ad essere oggi ancora in corsa per tre obiettivi: scudetto, Coppa Italia, Europa League.
Spurs, spauracchio Bale – Un ‘treble' che riscatterebbe appieno l'ambiente un po' deluso di questi ultimi mesi. Certo, in campionato le speranze sono un lumicino spentosi dopo la vittoria-illusione di Torino contro la Juventus. E nelle due coppe a disposizione serviranno gare perfette, nel ritorno contro la Roma (vincente nel match d'andata all'Olimpico) e contro il Tottenham. Che appare oggi l'avversario più insidioso con cui confrontarsi. Gli Spurs di Villas Boas sono infatti una squadra che si sta difendendo bene in Premier, capace anche di togliersi qualche soddisfazione importante come la vittoria sul Manchester United all'Old Trafford. Gli Spurs non perdono dalla 16a giornata di campionato e negli ultimi 12 incontri hanno conquistato 8 vittorie (tre consecutive nelle ultime tre giornate) e 4 pareggi assestandosi al terzo posto che significa preliminari di Champions. Lo spauracchio di sempre, comunque, è principalmente uno e si chiama Gareth Bale. Da quando è arrivato Villas Boas, l'esterno gallese è rinato: gli ha cambiato ruolo e Bale è diventato devastante nelle azioni offensive dei londinesi. Se prima, sulla fascia sinistra, si apprezzavano di lui cross e velocità, adesso sono saltate fuori altre qualità, come una naturale capacità di giocare da trequartista, migliorando anche il proprio fiuti per il gol: 16 reti in 24 partite di campionato, da sei turni sempre a segno. E decisivo anche in Europa League nella doppia sfida con il Lione, segnando la doppietta del 2-1 di Londra che alla fine è valsa la qualificazione degli inglesi sui francesi.
Bale vs Palacio – Da un punto dio vista tattico però, anche il Tottenham ha qualche problema di formazione. André Villas-Boas deve decidere cosa fare in attacco dove non recupera Adebayor e in cui Defoe è appena rientrato da un infortunio anche se già contro l'Arsenal ha dato dimostrazione di aver superato senza problemi. Sarà proprio lui l'unico terminale offensivo degli Spurs, non avendo cambi in panchina, essendo indisponibili, oltre al togolese, anche Sandro e Dempesey. Sarà scontata la conferma del 4-2-3-1, con Caulker preferito a Dawson e Dembele recuperato al fianco di Parker in mediana. Sigurdsson in vantaggio su Holtby per il ruolo di esterno sinistro. In porta andrà Friedel, sempre titolare in Europa. Nell'Inter bisognerà fare la conta degli indisponibili e di chi potrà scendere in campo con una forma fisica accettabile. Sono rimasti a casa per motivi vari Nagatomo, Milito, Samuel, Kuzmanovic, Silvestre, Schelotto, Rocchi, Stankovic, Obi, Mudingayi e Castellazzi. un elenco che fa impressione ma con cui Stramaccioni ha imparato a convivere. L'undici da mandare in campo dovrà prima di tutto essere capace di contenere la prevedibile sfuriata inglese e pungere quando ne avrà l'occasione. Probabile un abbottonato 4-4-1-1, con Juan dirottato a sinistra sulle tracce del velocissimo Aaron Lennon e la coppia Gargano-Cambiasso a ingabbiare l'estro di Bale. In attacco, dopo il tempo di sosta al Massimino, titolare partirà il solito Rodrigo Palacio, con alle spalle il talentino Kovacic. Già nella rimonta di Catania per 4-3, il ‘Trenza‘ ha dimostrato di essere l'uomo più in palla dell'attacco nerazzurro riuscendo a reggere il peso dell'attacco nel migliore dei modi. Almeno all'inizio, ci sarà panchina per Guarin (dolornate ad una caviglia) e Cassano (rientrato dopo il forte diverbio con Stramaccioni e tornato a disposizione della squadra), mentre Ranocchia dovrebbe stringere i denti e scendere in campo dall'inizio.
TOTTENHAM (4-2-3-1): Friedel; Walker, Caulker, Vertonghen, Assou-Ekotto; Parker, Dembele; Lennon, Bale, Sigurdsson; Defoe.
Allenatore: Villas-Boas.
INTER (4-4-1-1): Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Alvarez, Gargano, Cambiasso, Pereira; Kovacic; Palacio.
Allenatore: Stramaccioni.
ARBITRO: Lahoz (Spagna)