L’Europeo dei fratelli: dai Lukaku agli Xhaka
Nell'Europeo delle 24 squadre, che ha centrato l'obiettivo di proporsi come un mini-Mondiale a cui mancano le Sudamericane, sono tante le curiosità proposte e le sorprese a cui stiamo assistendo in quest'intensa fase di avvio. Dall'exploit del Galles, che ha vinto il girone dell'Inghilterra (qui i gironi di Euro 2016), alle altre "matricole" Islanda e Albania che sognano ancora la qualificazione, sino ai flop dei bomber, ce n'è davvero per tutti i gusti. Ma c'è un altro aspetto di rilievo che non sarà sfuggito ai più: questo è anche l'Europeo dei fratelli.
Gemelli in alcuni casi (è il caso dei russi Berezutski), titolari inamovibili in altri (i nordirlandesi Jonny e Corry Evans), ma anche separati dalle scelte dell'allenatore (i belgi Lukaku) o divisi da una bandiera (gli Xhaka, rivali in Svizzera-Albania). Proprio quest'ultimi, Granit e Taulant Xhaka, kosovari di nascita ma entrambi naturalizzati svizzeri, all'esordio della competizione hanno seguito le orme dei fratelli Boateng, rivali al Mondiale con le maglie di Germania (Jerome) e Ghana (Kevin-Prince). Alla fine l'ha spuntata Granit con la Svizzera, anche se la vera vincitrice è stata la madre dei due presentatasi in tribuna con una bandiera (e il cuore) divisa a metà tra croce svizzera e aquila albanese.
E a proposito di legami forti, come tacere dei gemelli Aleksej e Vasilij Berezutski, classe '82, inseparabili per loro stessa ammissione, entrambi difensori e protagonisti da sempre con le maglie di Cska e Russia, proprio come gli olandesi Frank e Ronald De Boer (o i bresciani Antonio ed Emanuele Filippini, mai approdati in Nazionale però). Giocano in squadre e ruoli diversi, invece, Romelu e Jordan Lukaku, un anno di differenza ('93 e '94), attaccante dell'Everton il primo, difensore dell'Ostenda il secondo, che hanno intenerito il pubblico mondiale in occasione dell'ultima gara con l'Irlanda, quando all'uscita in lacrime del primo è subito accorso Jordan per un fraterno abbraccio consolatorio. Chiusura dedicata ai nordirlandesi Jonny e Corry Evans, entrambi protagonisti in Premier League con West Bromwich Albion e Blackburn, nonché i primi calciatori del loro Paese ad approdare in coppia ad una manifestazione importante.