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Koulibaly, Balotelli tende la mano al difensore del Napoli: “Sono con te fratello mio”

L’attaccante del Nizza ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà al difensore del Napoli con un messaggio su Instagram. Un post, corredato da una bella fotografia che lo ritrae insieme a Koulibaly, con il quale ha voluto nuovamente ribadire il suo sdegno nei confronti della parte razzista del calcio.
A cura di Alberto Pucci
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Quando Kalidou Koulibaly muoveva i primi passi nelle giovanili del Metz, Mario Balotelli segnava alla Juventus e veniva fatto bersaglio di cori razzisti da parte dei tifosi della Juventus. Ciò che accadde nel lontano 18 aprile del 2009, durante la sfida giocata allo stadio Olimpico, è rimasto indelebilmente impresso nella testa dell'attaccante nato a Palermo e nel regolamento della Figc: modificato dopo quell'episodio con l'introduzione della possibilità di sospendere la partita in caso di insulti e atteggiamenti razzisti.

A distanza di anni da quella brutta serata, e dopo aver combattuto anche in Francia per ottenere rispetto e per zittire gli ululati di alcuni tifosi, Mario Balotelli non ha fatto mancare la sua voce a poche ore dai cori beceri gridati a piena voce dagli ultrà dell'Inter a Kalidou Koulibaly, ai supporter partenopei e alla città di Napoli.

La reazione di Super Mario

L'attaccante del Nizza lo ha fatto con il suo mezzo di comunicazione preferito: l'account Instagram. Attraverso il suo profilo, Balotelli ha infatti pubblicato una fotografia nella quale stringe la mano al difensore senegalese del Napoli: un'immagine accompagnata dagli hashtag #saynotoracism e #jesuisavectoimonfrère.

Provocato e preso spesso di mira dalla stupidità di molti tifosi, "Super Mario" è sempre stato in prima linea nella guerra al razzismo nel calcio. Nello scorso mese di novembre, stanco di ricevere insulti pesantissimi, il giocatore del Nizza reagì con forza sempre sul suo profilo social: "Voi razzisti meritate una cosa sola. Di vivere una vita soli, senza nessuno che vi pensi, senza mancare a nessuno e di andarvene un giorno senza mai essere ricordati. Voi siete la parte malata di questo mondo. Avete rotto. Ditemi le cose in faccia, non attraverso lo schermo del computer o del telefono. Non scrivete di lasciarli perdere, no. Non sono argomenti su cui sorvolare. So bene che non tutti sono così e vi ringrazio per i messaggi".

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