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Covid 19

Klopp respinge le mani dei tifosi per il Coronavirus: “Tenetele lontano, fottuti idioti”

Jurgen Klopp, allenatore del Liverpool, è diventato di nuovo virale con un suo gesto. All’ingresso in campo prima della partita di Champions League contro l’Atletico Madrid, ha respinto le mani di alcuni tifosi che volevano ‘dargli in cinque’ nel rispetto delle norme anti-Coronavirus: “Tenetele lontano, fottuti idioti”.
A cura di Redazione Sport
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La Champions League ai tempi del Coronavirus. Jurgen Klopp è ben consapevole del problema che sta attanagliando l'Italia e – sempre di più – diverse nazioni europee. Lo stesso allenatore del Liverpool, in occasione di una recente conferenza stampa, aveva spiegato il suo punto di vista sul tema in una risposta diventata virale: "Cosa volete da me? Faccio l'allenatore, chiedete ai medici". Non sarà un medico, ma il tecnico tedesco sa bene che l'attenzione ai piccoli gesti, quelli naturali, è fondamentale per ridurre i rischi di contagio del virus.

E così si è reso protagonista di una scena diventata immediatamente argomento di discussione sui social di tutto il mondo. Klopp, al suo ingresso in campo per la sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro l'Atletico Madrid, ha rifiutato di ‘dare il cinque' ai tifosi assiepati in prossimità dell'uscita del tunnel ad Anfield. Respingendo il saluto con ampi gesti, ha redarguito i tifosi urlando loro: "Tenete lontano le vostre mani, fottuti idioti".

Le strette di mano rappresentano una delle modalità più semplici per trasmettere il virus. Non a caso stringere la mano è stata tra le prime forme di scambio intersociale ad essere vietata in Italia non appena l'emergenza è entrata in una fase critica. La reazione di Klopp, diventata subito popolare su scala globale, a suo modo è diventato anche una sorta di spot su come rapportarsi agli altri nei giorni del Coronavirus. Un ‘nemico' che all'estero, in molte nazioni, ancora non hanno imparato a conoscere a dovere, come testimoniano gli assembramenti  di tifosi in Spagna e in Francia all'esterno di stadi chiusi proprio a causa dell'emergenza sanitaria. Tutto il mondo, in questo senso, deve prendere coscienza della gravità della situazione.

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