Kane sottostimato a Football Manager, la Casa produttrice si scusa

Hurricane. Harry Kane. Si va per assonanza ma l'effetto è lo stesso. L'attaccante del Tottenham è l'uragano che s'è abbattuto sul calcio inglese scompaginando le gerarchie perfino in nazionale. Punta centrale, 22 anni, 44 gol in 77 partite disputate negli ultimi due anni. Prodezze balistiche, fiuto sotto porta, capacità di essere prezioso anche nei panni del rifinitore che detta l'ultimo passaggio. E' lui la piacevole sorpresa della Premier che ne ha apprezzato l'exploit avvenuto di recente: forte nel gioco aereo (è alto 188 cm), rapido nell'esecuzione, micidiale sotto porta, Kane ha fatto passi da gigante da quanto Mauricio Pochettino è arrivato a White Hart Lane. Peccato se ne siano accorti tutti – a cominciare dal commissario tecnico, Hodgson – tranne i programmatori di Football Manager, il popolare gestionale dedicato al mondo del calcio prodotto dalla Sports Interactive. Meglio, ne avevano sottostimato le qualità con valutazioni da calciatore ‘normale' e non da top player come s'è rivelato in questi anni. Invece le sue prestazioni hanno lasciato ricredere tutti.

Infortuni, cambi di casacca (dal Norwich fino al Leicester prima di approdare agli Spurs) e malasorte hanno fatto da zavorra alla carriera della giovane che si riprendendo la notorietà mancata con gli interessi. E' questa la giustificazione adottata da uno dei più importanti direttori della Casa, Miles Jacobsen: in un'intervista rilasciata di recente al tabloid ‘Mirror' ha ammesso con sincerità di aver sottovalutato il bagaglio tecnico e gli standard di rendimento dell'attaccante del Tottenham. Situazione del tutto cambiata oggi con Harry Kane che, Vardy a parte (in cima alla classifica marcatori con 12 centri), è inserito nella schiera dei bomber della Premier in buona compagnia di Aguero e Alexis Sanchez.