Juventus, Platini: “L’operazione Cristiano Ronaldo non l’ho capita”
Archiviate le accuse di corruzione, in merito al pagamento senza contratto di 2 milioni di franchi svizzeri incassato nel 2011 dall'allora presidente della Fifa, Joseph Blatter, Michel Platini ha rilasciato un'interessante intervista al quotidiano francese "L'Equipe". Tra i tanti argomenti toccati dall'ex numero uno del governo del calcio europeo, anche il passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus e l'utilizzo del Var nella Coppa del Mondo in Russia.
"Non riesco a capire tutta quest'operazione – ha esordito Platini – Ho trovato strano che, a 33 anni, abbia lasciato il ‘suo' Real Madrid, col quale ha vinto tre Champions, per tentare una nuova avventura. Io a 32 anni avevo molti club che mi volevano ancora, ma ho smesso, perché ero stanco. Lui, a quanto sembra, non lo è. Ma è la Juventus che l'ha contattato, o il suo agente Mendes che ha contattato la Juventus? Non riesco a capire tutta questa operazione".
I dubbi sulla finale mondiale
Nonostante l'allontanamento dal mondo del calcio, l'ex presidente dell'Uefa ha dimostrato di non aver perso il suo abituale tono graffiante: "Il Var? E' un video bricolage. Non ha portato più giustizia. Prendete la finale del Mondiale: c'era il Var, eppure, sul primo gol segnato dalla Francia dopo un calcio di punizione per me non c'era il fallo del croato. Poi, sul secondo gol francese, è la regia che chiama l'arbitro, che così diventa una specie di burattino. Dov'è il progresso, dov'è la giustizia? Rimane l'interpretazione".
L'utilizzo della tecnologia
"Un giorno dissi a Blatter: ‘Con la Goal line technology è l’inizio della fine, perché inserisci la tecnologia nell’area di gioco'. E adesso dove ci fermeremo? Può essere che domani i capitani e i portieri avranno gli auricolari e gli allenatori potranno parlare con loro. Uccideremo definitivamente il calcio, come abbiamo già ucciso il ciclismo e la Formula Uno. O come abbiamo già ucciso gli arbitri. Se c’è l’arbitraggio video, vuol dire che li riteniamo inadeguati, bisognosi di un aiuto di persone a mille chilometri dallo stadio per prendere la decisione giusta. Perché tutti i responsabili dell’arbitraggio sono favorevoli al video? Per proteggere il loro sedere".