Juventus, perché Cristiano Ronaldo ha raggiunto il mito John Charles
La Juventus non è Cristiano Ronaldo dipendente, ma i gol e la presenza in campo del cinque volte Pallone d'Oro sono fondamentali: in campionato e in Champions League. La conferma è arrivata anche nella delicata trasferta di Firenze, dove il portoghese è stato decisivo in tutte e tre le reti della vecchia signora: nella prima aprendo la strada all'inserimento vincente di Bentancur, nella seconda ostacolando il difensore sulla linea di porta, nella terza scaraventando con violenza il pallone alle spalle di Lafont.
Il suo decimo gol in campionato, oltre ad avergli permesso l'aggancio al genoano Piatek in testa alla classifica cannonieri, gli ha anche regalato l'opportunità di eguagliare un mito della storia juventina. Come segnalato dalle statistiche Opta, prima di Cristiano Ronaldo l'ultimo esordiente bianconero che aveva segnato almeno 10 reti in Serie A dopo le prime 14 partite di squadra era stato John Charles nel 1957/58.
Ammonizione e sostituzione: la prima volta di CR7
Quella di Firenze è stata a suo modo una serata da ricordare per CR7. Al di là della decima rete in Serie A e del suggestivo confronto con il mitico "Gigante Buono" della Juventus di fine anni 50 e inizio anni 60, il fenomeno di Funchal ricorderà il match del Franchi anche per la sua prima storica ammonizione nel nostro campionato (arrivata per aver calciato lontano il pallone dopo il suo rigore) e per la prima sostituzione italiana: decisa da Allegri subito dopo il suo cartellino giallo.
La vittoria contro la Fiorentina, servirà all'ex Real Madrid anche per non pensare alla prossima consegna del Pallone d'Oro 2018 che, secondo indiscrezioni, dovrebbe andare all'ex compagno di squadra Luka Modric. Se verrà confermata questa notizia e la voce del suo possibile piazzamento alle spalle del croato, CR7 probabilmente non si recherà a Parigi per partecipare al Galà organizzato da France Football. Rimarrà a Torino per prepararsi e concentrarsi al meglio per i prossimi impegni bianconeri. E tutto sommato, per Massimiliano Allegri è meglio così.