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Juventus-Milan: un classico per tutte le stagioni, anche in Coppa Italia

A quasi due mesi di distanza dalla sfida di San Siro, Conte e Allegri si ritrovano faccia a faccia: in palio, questa volta, il passaggio del turno in Coppa Italia e l’eventuale semifinale contro la Lazio.
A cura di Alberto Pucci
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Milan vs. Juventus

Sfida infinita – E' tutto pronto a Torino per l'ennesimo big match tra i campioni d'Italia ed i rossoneri. Come nella passata stagione, il tabellone si è divertito ad incrociare i destini di Conte ed Allegri che, dopo la sfida in campionato dello scorso Novembre (1-0 Milan, con gol su rigore, dubbio, di Robinho), si ritrovano ancora di fronte in Tim Cup: competizione che, finalmente, entra nel vivo con i quarti di finale. Tra gli undici precedenti, giocati a Torino in coppa Italia, spicca (anche perchè l'ultimo) il 2 a 2 con cui l'anno scorso la Juventus eliminò il Milan: alla rete iniziale di Alessandro Del Piero, risposero Mesbah, Maxi Lopez (gran gol) ed infine Vucinic che, nei supplementari, chiuse il discorso con un tiro dalla distanza che sorprese Amelia. Il bilancio totale delle sfide, vede quattro vittorie per parte e tre pareggi: due di questi, proprio nelle ultime due gare giocate a Torino. Per ritrovare la vittoria bianconera, bisogna riavvolgere il nastro fino al 1992, quando in semifinale Schillaci regalò un sorriso alla sua squadra. Il Milan, invece, non vince a Torino da ben 28 anni: 19 giugno 1985, quarti di finale ritorno decisi dalla rete di Pietro Paolo Virdis.

"Stadium" pieno – La sfida di questa sera dirà molto sulle reali condizioni psicofisiche della Juventus, reduce dalla sconfitta inaspettata contro la Sampdoria, e sulla convalescenza del Milan che, domenica scorsa, ha mostrato ancora qualche "scoria" della pesante battuta a vuoto di Roma, prima delle vacanze. Inutile dire che, come contro i liguri, lo "Juventus Stadium" sarà esaurito e pronto a spingere l'undici di Antonio Conte che, in conferenza stampa, ha strigliato i suoi dopo la doppietta del giovane Icardi: "Non deve piu' succedere non vincere una partita come quella di domenica in 11 contro 10". Il colpo "doriano" dell'ultimo weekend, proprio non è andato giù al mister pugliese. Un momento che diventerebbe ancora più "agghiaccianteee" se, questa sera, il Diavolo tornasse a casa con la qualificazione in tasca: "Teniamo molto alla Coppa Italia, così come ci tiene il Milan" ha poi concluso l'allenatore bianconero, stuzzicato anche dall'idea di poter schierare, a breve, uno tra Drogba e Llorente, sui quali ci stanno lavorando Marotta, Paratici e Nedved. In attesa del famoso "top player", ecco l'usato sicuro delle seconde linee ed il classico turnover che, in situazioni come questa, ha la sua utilità. Gioca chi, fino ad oggi, ha giocato meno: Storari in porta, Caceres dietro, Marrone, che agirà da vice Pirlo, Giaccherini sulla fascia, Arturo Vidal che, dopo il turno di riposo in campionato, ritroverà il suo posto in mezzo al campo e uno tra Matri e Giovinco in attacco (Quagliarella è squalificato e Vucinic non è in perfetta forma).

Allegri e agitati – Il 2013 del Milan, nonostante la vittoria contro il Siena, è cominciato tra qualche malumore. Sull'onda del nervosismo post Busto Arsizio, è infatti arrivato (inaspettato) il silenzio "rumoroso" di Silvio Berlusconi in merito al futuro di Massimiliano Allegri. Una "non" risposta che ha toccato il mister milanista. In pratica, un licenziamento "virtuale" (condito dalle solite manfrine pro Guardiola) al quale il mister, durante la conferenza stampa prima della partenza per Torino, ha voluto replicare in maniera stizzita: "Ho un contratto fino al 2014 e intendo rispettarlo". E così, tra "mele marce" e allenatori sfiduciati, il Milan si è messo in marcia per Torino dove è atteso dall'unico obiettivo stagionale ancora a portata di mano. Persa la speranza per lo scudetto e per il passaggio del turno in Champions (c'è qualcuno che crede ad un Barcellona eliminato?), al Diavolo non rimane altro che sperare nella "coppetta" di consolazione. Un obiettivo da raggiungere, anche a costo di schierare (e spremere) la miglior formazione possibile. Cambi e, soprattutto, poca qualità in panchina, costringeranno infatti Allegri a schierare una difesa rimaneggiata (rientra Mexes, ma sono out Bonera, Yepes e Zapata), un centrocampo con Montolivo in regia e, in attacco, Pazzini-El Shaarawy: in pratica la stessa coppia della gara contro il Siena. L'unica novità potrebbe essere l'inserimento di Bojan Krkic ed il ballottaggio, a centrocampo, tra Emanuelson e Boateng…a meno che il tecnico rossonero non decida di buttare subito nella mischia il giovane Niang: ipotesi, però, poco probabile, anche perchè, se è vero vero che il futuro di Allegri (come ha fatto intendere Silvio Berlusconi) è legato ai risultati, converrà darsi da fare subito. Il presidente ci spera, i tifosi pure!

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