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Juventus, il monolite da record della Serie A

Le 14 vittorie di fila della Juve di Allegri poggiano sulle certezze del 3-5-2. Buffon è il portiere meno impegnato del campionato, Pogba è il terzo giocatore per tiri effettuati a partita. Cruciali Marchisio e Dybala: ben 39 gol su 45 segnati dall’interno dell’area. Ecco come giocano i bianconeri.
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Solida, fluida, sicura di sé. È la Juventus di Allegri che dopo gli esperimenti tattici di inizio stagione è tornata al 3-5-2 dopo la debacle di Sassuolo che ha rappresentato il punto di svolta della stagione. Allegri ha sempre considerato il 3-5-2 un modulo più difensivo, perché porta un uomo in più sotto la linea della palla rispetto al 4-3-1-2. I tre centrali si coprono a vicenda, sia quando gli avversari attaccano dalle fasce, sia quando cercano l'imbucata centrale. In quest’ultimo caso, già sotto Antonio Conte, Bonucci era il difensore più intraprendente nel cercare l’anticipo, sicuro di avere le spalle coperte dagli altri due. Non è un caso se la Juve, miglior difesa del campionato, sia la squadra che abbia concesso meno tiri agli avversari (8.6 a partita) e meno gol di tutti dall'interno dell'area, solo 6. Le sole 40 parate in stagione di Buffon, il portiere meno impegnato del campionato, sono solo una logica conseguenza di un impianto difensivo che coinvolge tutta la squadra nella copertura degli spazi.

La fase difensiva – La Juve è terz'ultima in serie A per contrasti vinti (15.7) peggio fanno solo Roma e Empoli). È una squadra che aspetta di più in fase di non possesso, con una linea difensiva bassa e gli attaccanti che accorciano ma anche il Napoli che va a pressare alto non è ai primi posti di questa classifica. Rileva, però, che tra i giocatori più impiegati da Allegri, i più efficaci nei contrasti non siano i difensori centrali. Al di là dell'eccezione Lemina, che ha giocato solo 361 minuti, gli unici con una media di tackle superiori ai 2 a partita risultano Marchisio (2.3), Evra (2.1) e Pogba (2). Segno di un coinvolgimento generale della squadra nella copertura degli spazi, particolarmente evidente nella vittoria casalinga contro la Roma. I giallorossi di Spalletti si schieravano a specchio, e i bianconeri hanno difeso con due linee molto strette: la difesa diventava a cinque, con Evra e Lichsteiner bassissimi, e i tre centrocampisti centrali molto schiacciati, con Dybala davanti dietro Mandzukic. Così, la Juve è riuscita a chiudere le linee di passaggio ai registi giallorossi e a deviare il flusso del gioco senza mai soffrire nella zona centrale davanti alla difesa, dove invece sarà decisivo Dybala per firmare l'undicesima vittoria di fila della Juve dei record.

Le azioni da gol concesse dalla Juve
Le azioni da gol concesse dalla Juve

La fluidità di gioco – Sono proprio i difensori centrali, invece, a toccare più palloni di media a partita: Bonucci (66) è il più coinvolto, davanti a Marchisio (65), Barzagli (64.4) e Chiellini (62.5). È la difesa, dunque, il primo step nella costruzione della manovra dei bianconeri, quinti per passaggi lunghi riusciti in Serie A (808 totali). I numeri esaltano l'impressione di una coralità funzionale a un'immagine di forza collettiva. La Juve poggia infatti sui 28'50” di possesso palla in media a partita, un 55,4% che porta i bianconeri al terzo posto nella classifica delle squadra che tengono più palla dietro Napoli e Fiorentina. Proprio contro gli azzurri, nel match d'andata, in una delle fasi più delicate e complicate della stagione bianconera, e contro i viola a dicembre, la Juve non ha superato la soglia del 50% di possesso. Un'eventualità che si è registrata solo a inizio stagione contro Roma e Napoli e nel 3-1 contro il Bologna, la squadra che corre di più in Serie A. Ma sono comunque tanti i 106,357 km di media percorsi a partita dai bianconeri (sesti in questa speciale graduatoria), soprattutto in relazione al possesso palla.

Pogba giocatore totale – Il 3-5-2 di Allegri rimane comunque un'entità flessibile in fase di costruzione del gioco, una qualità determinante, per esempio, contro la Fiorentina. Allora, Cuadrado partiva sempre più alto di Evra e chiamava Pogba ad allargarsi di più sulla fascia sinistra per fornire una seconda soluzione di passaggio in ampiezza, beneficiando poi dei frequenti interscambi con Dybala in un formale 4-2-3-1 offensivo. Il francese si è messo sulle spalle la Juve in entrambe le fasi, non a caso è il terzo giocatore che tira di più in Serie a (3.6 conclusioni di media), dietro solo Higuain e Insigne, e che completa più dribbling nella Juve (2.9, subito davanti a Cuadrado).

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Anche contro il Chievo, Pogba ha dimostrato di essere al centro del progetto Juventus. A Verona il francese ha toccato 98 palloni, ha effettuato complessivamente 86 passaggi (con l’88.6% di precisione), ha tirato 9 volte (5 in porta), e chiuso con un gol e un assist. Ma soprattutto ha controllato lo sviluppo della manovra abbinandosi bene a Marchisio e Khedira. Ha gestito i tempi della manovra, si è abbassato per offrire un appoggio ai difensori, e si è inserito spesso senza palla, in combinazione con Dybala. Un tandem devastante anche contro la Roma allo Juventus Stadium. L'azione che porterà al gol La Joya è un manifesto degli uomini chiave della squadra di Allegri. Sul pallone perso da Florenzi, Khedira si stringe e Pogba si inserisce nello spazio aperto. Il francese sfrutta la prima sponda di Dybala e gli serve l’assist vincente. In questo meccanismo è fondamentale il ruolo di Marchisio, che non è un giocatore appariscente, ma garantisce scelte di gioco mai banali o limitate all’appoggio laterale. Marchisio rimane freddo, lucido anche quando va a ricevere palla davanti alla difesa, usa bene il corpo per proteggere palla e sviluppare la manovra.

Jolly Alex Sandro – Senza dimenticare il jolly Alex Sandro, pagato 26 milioni in estate nonostante un contratto in scadenza col Porto. Con 2 gol, 3 assist, 2.4 occasioni create a partita e una media di 52.5 passaggi ogni 90 minuti, il terzino brasiliano è diventato il padrone della fascia sinistra, tanto nel 4-3-1-2 quanto nel 3-5-2, che gli consente di esser ancora più determinante in fase offensiva, come dimostra l'azione del suo gol a Udine: con la fascia occupata dal terzino avversario, il brasiliano si è accentrato per andare a concludere col destro. Una soluzione che porta una variante in più in quella zona di campo.

Dybala e Mandzukic – Se la Juve è la squadra che, dopo il Napoli, crea più occasioni da gol, c'è una parte consistente di merito nei miglioramenti fisici, tecnici, di lettura del gioco e presenza scenica di Dybala, di cui abbiamo già trattato.

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L'imprevedibilità, la sofisticata lettura delle situazioni di gioco che La Joya è in grado di aggiungere all'interpretazione della manovra in attacco aggiunge pressione alle difese avversarie. E allo stesso tempo aumenta gli spazi, facilita gli inserimenti e la creazione di situazioni da gol. La Juve, infatti, crea la maggior parte delle occasioni da gol attraverso il corridoio centrale e ha segnato 39 dei suoi 45 gol dall'interno dell'area di rigore. Segno di un pensiero offensivo mirato a liberare l'uomo negli ultimi sedici metri senza accontentarsi di soluzioni di ripiego come la conclusione dalla distanza.

Le azioni da gol della Juve
Le azioni da gol della Juve

L'argentino e Alex Sandro hanno perfezionato un meccanismo che nelle ultime settimane ha aiutato il ritorno ai suoi standard di Morata, e la doppietta contro il Chievo è lì a provarlo. Morata si è sbloccata quando l'infortunio ha frenato Mandzukic, centravanti moderno che pressa, si abbassa in fase di non possesso e dialoga con i compagni anche fuori dall'area. L'intelligenza tattica gli permette di trovarsi al posto giusto e la forza nel gioco aereo gli ha consentito di integrarsi in questa Juve così come in squadre dalle filosofie differenti come l'aggressivo Bayern Monaco o l'Atletico Madrid che invece privilegiava il contropiede in velocità. Mandžukić è anche il primo difensore e va a pressare alto anche perché gestisce bene il contatto fisico. Mandžukić però non ci sarà contro il Napoli, e Allegri potrebbe anche decidere di passare a un 4-4-2. Un esperimento che potrebbe diventare la prova definitiva della forza e della solidità bianconera al di là dei numeri e dei moduli.

Le statistiche della Juventus (fonte Whoscored)
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