Juventus, il mercato fa la differenza: Matuidi, Douglas, De Sciglio i migliori a Napoli
Una vittoria da grande squadra, di carattere, di esperienza e di intelligenza. Il successo della Juventus al ‘San Paolo’, lasciando per un attimo da parte il fattore tecnico visto in campo, ha messo ancora una volta in evidenza una differenza importante fra le due squadre. Una differenza che non sta tanto nel gioco dove il Napoli sembra essere leader assoluto in Italia e in Europa insieme al Manchester City, quanto ad una questione proprio di testa e approccio alla gara. La squadra di Allegri ha cercato e trovato l’episodio andando in gol con Higuain e da lì in poi, è uscito il suo grande valore di questa squadra, quello di saper gestire al meglio il risultato grazie all’esperienza dei singoli, alcuni arrivati proprio nell’ultimo mercato estivo e che sono risultati decisivi in questo match.
Da Matuidi a Douglas Costa, passando per De Sciglio, la società ha investito su di loro cercando di arricchire la rosa a disposizione di Allegri proprio con calciatori capaci di gestire anche questo tipo di partite. E la differenza con il Napoli sta proprio lì, con la squadra di Sarri che conta molto sul gioco del collettivo, ma meno sul valore dei singoli. La Juventus ha anche rimpiazzato Bonucci con Benatia che ad oggi costituisce, se vogliamo, la nuova ‘BBC’ e ha valorizzato nuovamente Asamoah che sembrava destinato a partire, chiuso da Alex Sandro che ad oggi invece si ritrova in panchina. Il Napoli ha ceduto invece Strinic e Zapata che, con Ghoulam e Milik infortunati, sarebbero stati perfetti nell’11 titolare. E allora andiamo a vedere nello specifico proprio l’importante e mirato mercato della Juventus che da ieri sera ha finalmente rivelato il perchè di quelle mosse messe a segno sul mercato in estate.
Douglas Costa conquista finalmente la Juventus
Forse prima del match del ‘San Paolo’ Douglas Costa non è sembrato essere proprio quel calciatore che tutti i tifosi bianconeri si aspettavano di vedere. Troppo prevedibile nei movimenti, spesso poco incline al sacrificio in fase di copertura e impreciso sotto porta. E invece contro il Napoli, Allegri pare aver addestrato al meglio il brasiliano come un soldatino, schierandolo al posto di un Cuadrado non in condizione. Bravo in fase di accompagnamento della manovra e capace anche di aiutare De Sciglio lungo l’out destro per aiutare l’ex Milan a contenere le sortite offensive di Inisgne.
Un calciatore che è stato, come abbiamo detto, il rimpiazzo di Cuadrado in questa partita, pagato 40 milioni dal Bayern Monaco, è stato in grado di mettersi a disposizione della squadra e venire incontro alle esigenze di Allegri che si è presentato in grande emergenza al ‘San Paolo’. A differenza del Napoli, che una volta uscito Insigne, ha visto entrare Ounas, la differenza con i partenopei è anche questa. La panchina della Juventus, è praticamente una seconda squadra e lo dimostrano anche i dati relativi al valore di mercato fra questi due calciatori.
Il metodico Matuidi fa contenta la società
Lui forse la panchina non ha mai pensato di venirla a fare alla Juventus, ma sicuramente, per essere considerato da Allegri una prima scelta, ha dovuto dimostrare di essere al pari o anche superiore a gente come Khedira, Pjanic e Marchisio, senza dimenticare Bentancur. Già, perchè Matuidi è stata la vera arma in più di Allegri a Napoli. Schierato davanti nel 4-2-3-1, il centrocampista francese ha dimostrato di avere gamba, di portarsi davanti alla porta e andare al tiro e capace di aiutare i 4 difensori a fare da scudo ai continui tagli dei partenopei.
Il suo ruolo è stato proprio quello e il suo acquisto è stato mirato proprio per puntare su un calciatore d’esperienza capace di poter reggere anche la pressione di match così decisivi nel corso della stagione.
L’ex Psg, pagato 20 milioni di euro, ha infatti giocato con intelligenza, senza strafare. Alla Juventus mancava un calciatore così, uno in grado di rompere il ritmo della manovra offensiva avversaria e capace di far ripartire velocemente l’azione d’attacco della sua squadra. Un acquisto fortemente voluto dalla società bianconera che ha investito ancora una volta su un calciatore non proprio fenomenale dal punto di vista tecnico, ma capace di essere adattabile in qualsiasi zona del campo grazie al suo carattere e alla sua grande esperienza.
De Sciglio ‘riserva di lusso’
Scetticismo è forse il termine adatto per definire l’umore dei tifosi juventini quando dal Milan, dopo la cessione di Bonucci, è arrivato Mattia De Sciglio. Pupillo di Allegri, il terzino destro scuola rossonera, dopo diverse annate in cui ha alternato prestazioni buone ad alcune disastrose, dopo l’ennesimo infortunio in carriera, sembra essersi ripreso.
La Juventus l’ha acquistato per la sua buona capacità di adattarsi alle gare. Il tecnico dei bianconeri, fin da quando lo allenava al Milan, l’ha sempre considerato molto intelligente e capace di saper interpretare al meglio ogni gara, a prescindere dall’avversario. La società l’ha acquistato per avere una soluzione in più sulla fascia destra e pare proprio che l’investimento stia cominciando a dare i suoi frutti.
Che sia terzino destro in una difesa a 4 o esterno alto in un centrocampo a 5 con difesa di partenza a 3, Mattia è andato prima in gol contro il Crotone nell’ultimo turno di campionato e poi ieri, con Allegri in emergenza, ha saputo ritagliarsi uno spazio importante in partita. Lui, sarebbe la riserva di Lichtsteiner, almeno fino a prima della gara del ‘San Paolo’, ma ad oggi, i 12 milioni spesi e versati nelle casse del Milan, sembrano aver cambiato drasticamente le gerarchie in quella posizione di campo. E pensare che, anche qui, se proprio volessimo fare l’ennesimo paragone con il Napoli, il rimpiazzo di Hysai sulla destra, ad oggi, è Maggio. Il valore di mercato di entrambi vede una differenza abissale di 8 milioni di euro (senza considerare l’età che comunque fa la differenza).
Il ‘nuovo acquisto’ è Benatia
E che dire della difesa? Allegri dopo la partenza di Bonucci ha dovuto fare davvero gli straordinari per capire come ridisegnare un assetto equilibrato capace di sopperire alla mancanza dell’attuale capitano del Milan. Con Chiellini unica garanzia al centro, Barzagli spesso a mezzo servizio ma comunque indispensabile e Rugani che non sembra essere ancora ad un livello ottimale, è Benatia a ricoprire quella posizione al centro della retroguardia con ‘Re Giorgio’ al suo fianco, specie in un modulo a 4.La bravura della Juventus è stata anche questa, saper scommettere, senza spendere cifre folli quest’estate, su un calciatore che è stato sempre considerato un top player, fin da quando vestiva la maglia della Roma, e farlo inserire nel momento giusto.
La gara del marocchino ha dimostrato proprio questo. Allegri ha trovato finalmente un calciatore cattivo quasi quanto l’ex numero 19 dei bianconeri. Abile di testa e nei contrasti, cattivo quanto basta negli interventi e deciso su ogni pallone. Anche lui riserva fino allo scorso anno, ogni sembra essere davvero il nuovo acquisto di questa squadra che sembra avere sempre una soluzione in più ad ogni problema rispetto alle rivali.
Asamoah: capolavoro di Allegri e della società
Chiamatela pure fortuna, o semplice necessità di sopperire alle assenze con l’unico elemento a disposizione in quella posizione. Ma la mancata cessione al Galatasary in estate di Asamoah, è stato il vero capolavoro della società bianconera. Con Alex Sandro esploso definitivamente lo scorso anno, Allegri pensava infatti di aver trovato il nuovo terzino sinistro per i prossimi 4-5 anni. E invece l’ex Porto, dopo la finale di Champions, è stato avvicinato da diversi top club che lo hanno abbagliato facendogli perdere quello spunto e quello smalto che aveva e che ha conquistato fin da subito i tifosi.
Allegri l’ha relegato in panchina, e in un match così importante gli ha preferito un calciatore intelligente come Asamoah che ha interpretato al meglio nuovamente quella posizione che gli fu cucita addosso da Conte al suo arrivo alla Juventus. Nato come centrocampista centrale, il ghanese oggi è l’autentico nuovo uomo in più di questa squadra, in grado di saper mantenere la posizione e fare superiorità numerica lungo la fascia quando ce n’è bisogno.
Ecco, proprio qui, si nota l’ennesima differenza con il Napoli che a differenza della Juventus, ha deciso di far partire un calciatore come Strinic, titolare con la Nazionale croata, lasciandolo alla Samp e privandosi di un mancino puro bravo ad interpretare entrambe le fasi e che sarebbe stato fondamentale al posto di Ghoulam. Così come Zapata che nella notte del ‘San Paolo’ avrebbe potuto pungere la Juventus, una volta gettato nella mischia sotto di un gol. Lui, che neanche due settimane fa, è stato in grado di trafiggere e umiliare i bianconeri a ‘Marassi’.