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Juventus, eccoti Mario “Street Fighter” Mandzukic

Prime parole da juventino per Mandzukic che dopo le visite mediche firmerà il suo primo contratto in bianconero: “Lotterò per la mia nuova maglia. So che la Juve ha una grande tifoseria, ed è per questo che sono contento. Ora questa è la mia nuova casa: statene certi, darò il massimo”.
A cura di Alberto Pucci
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Mario Mandzukic è sbarcato a Torino per le visite mediche e la firma sul suo nuovo contratto: quello con i campioni d'Italia della Juventus. Dopo aver vinto in Croazia, Germania e Spagna, "Super Mario" è pronto così a conquistare anche l'Italia e i tifosi bianconeri nonostante lo scetticismo per la partenza del loro idolo Carlos Tevez. Atterrato in terra piemontese nella tarda serata di ieri, il bomber ha già pronunciato le sue prime parole da juventino: "Mi sento molto bene, Torino è una bella città. Sono venuto qui a giocare due volte, mia piace la Juve, la città e spero di trovarmi bene. Messaggio ai tifosi? Darò il massimo, ho sempre dato tutto me stesso in ogni squadra. Lotterò per la mia nuova maglia. So che la Juve ha una grande tifoseria, ed è per questo che sono contento. Ora questa è la mia nuova casa: statene certi, darò il massimo". Stamane poi l'appuntamento alla Clinica Fornaca, per i test fisici di rito prima di apporre la firma sul primo contratto con la Juve

Il "pedigree" del croato è noto a tutti. Senza paura e cattivo quanto basta, Mandzukic fa reparto da solo e garantisce almeno una quindicina di gol a stagione. Con quella faccia da duro e con quell'animo combattente, giocare contro gli arcigni difensori italiani non sarà un problema per lui. Basta guardare il tatuaggio sulla schiena con scritto in ebraico "Quello che non mi uccide, mi fortifica", per capire che ci troviamo di fronte ad un clone (con meno qualità, s'intende) dello Zlatan Ibrahimovic già visto in Italia.

Guerra nei Balcani, la fuga in Germania

La storia di questo giocatore comincia dall'ex Jugoslavia. Dopo essere scappato con l'intera famiglia in Germania, a causa della guerra nei Balcani, "Mandzo" torna a Zagabria dove comincia a prendere confidenza con il pallone e con i gol. L'incontro con il tecnico Blazevic (ex ct della Croazia ai Mondiali 98), risulta fondamentale per il suo cammino prima all'Nk Zagabria, poi alla più quotata Dinamo con la quale segna 63 reti in 128 partite, vincendo tre titoli nazionali, due coppe di Crozia, ben quattro Supercoppe nazionali e un titolo di capocannoniere. Affascinato dal poter giocare in una squadra più competitiva, Mandzukic torna in Germania e sposa la causa del Wolfsburg che lo acquista dalla Dinamo per sette milioni di euro. Arriva nei "lupi verdi" e trova un altro cannoniere in rampa di lancio: Edin Dzeko.

La presenza del bosniaco, costringe "Mandzo" a sedere spesso in panchina, a giocare in una posizione non sua (defilato sull'out di sinistra) e a lasciare poco il segno nella sua prima stagione nel club tedesco. Nella successiva, complice la partenza di Dzeko al Manchester City, Mandzukic si carica sulle spalle la squadra segnando 12 reti in 33 partite e diventando uno dei punti fermi dell'undici teutonico e della sua nazionale, con la quale gioca un grande Europeo in Polonia terminando in testa alla classifica cannonieri del torneo, insieme agli altri due Mario famosi (Balotelli e Gomez) e a Cr7, Torres e Dzagoev.

Chiamatelo Street Fighter

Proprio l'Europeo convince il Bayern Monaco a puntare su di lui. Passa al club più famoso di Germania per 13 milioni e firma un contratto fino al 2016. Pronti via, anche con i bavaresi mette in mostra le sue doti migliori. Realizza 22 reti in 40 partite ed è spesso decisivo con il suo modo di giocare (micidiale nel gioco aereo e sotto porta), anche in Champions League: trofeo che alza al cielo nella notte di Wembley. Con Jupp Heynckes affina la sua tecnica e diventa sempre più micidiale. Soprannominato "Strassekaempfer" (Street Fighter) da "Brazzo" Salihamidzic, suo compagno al Wolfsburg, Mandzukic diventa un ossessione per i difensori tedeschi grazie al suo duro lavoro in fase di pressing. Con lui, in pratica, non hai un attimo di respiro. Nella sua seconda stagione a Monaco, rivince il titolo e batte il suo record personale di gol (26 in 48 partite): exploit che gli regala la chance di trasferirsi in Spagna.

L'avventura nella Liga spagnola, sotto la guida di Diego Simeone, è storia recente. Con i "Colchoneros" viene subito la Supercoppa di Spagna, realizzando il gol decisivo contro il Real Madrid. Una rete che gli permette di entrare nel cuore dei tifosi, già colpiti dalla grinta del giocatore croato. Il trofeo alzato in faccia ai "cugini" del Real, rimarrà l'unica affermazione in terra spagnola prima dell'avventura italiana. Se le visite mediche daranno risultato positivo, Mario Mandukic firmerà il suo contratto di quattro anni a 3,5 milioni di euro a stagione. La speranza di tutti i dirigenti e tifosi bianconeri, è che i 18 milioni versati nelle casse dell'Atletico Madrid siano soldi spesi bene.

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