Juventus, Bonucci: “Alibi? Sono scuse per i perdenti non per noi”

Leonardo Bonucci sperava in fondo in un risultato diverso a San Siro contro l'"odiata" Inter da parte della sua "odiata" Juventus. Il pareggio ha il sapore insipido di un brodino senza sale, con un retrogusto di occasione mancata visto anche come sono andate le cose. I nerazzurri, favoriti dalla vigilia e dalla classifica hanno tremato sotto i colpi d'orgoglio bianconeri del secondo tempo eppure la porta di Handanovic non si è gonfiata. Come dice Allegri, è necessario migliorare in attacco perché 9 gol in 8 giornate non sono uno score da scudetto. Ma senza cercare alibi o scusanti perché per il difensore bianconero e della Nazionale sono solo alibi per i perdenti.
Oltre ad un derby calcistico, era anche il derby dell'"odio" sportivo tra i bianconeri e i nerazzurri in un costante confronto anche dialettico che perdura da sempre e che si è ravvivato dal 2006 in poi. La coreografia nerazzurra parla chiaro, come Leonardo Bonucci nel dopo gara: "La Juve è odiata perché vince ma questo è uno stimolo, lo è stato ieri sera anche quando abbiamo visto la coreografia e deve esserlo sempre. Noi siamo la Juventus e siamo sempre obbligati a vincere. Non abbiamo più alibi, gli alibi sono dei perdenti e non fanno per noi: siamo la Juve e dobbiamo tornare a vincere assolutamente, non è possibile passare un anno senza vincere".
Un chiodo fisso, fino alla fine come recita il claim bianconero, anche se a San Siro non è arrivato alcun gol e il pareggio ha sì smosso la classifica ma non dato il risultato sperato: "Il pari, in fondo, è stato giusto ma anche a mente fredda, in casa Juventus, si guarda il bicchiere mezzo vuoto. Abbiamo avuto la possibilità di vincere la partita e siamo stati poco cinici soprattutto in avanti. Avremmo potuto fare qualcosa di più a livello offensivo, ci è mancato l'ultimo passaggio,ma abbiamo dimostrato che se torniamo ad esserci con la testa tutto il resto vien da sè"