Juventus, Allegri sbotta in tv contro De Laurentiis: “Polemiche sugli arbitri assurde”
Meglio se parliamo della partita… stasera non sono buon umore e mi girano le scatole. Oggi mi sono arrabbiato e mi spiace ma certe polemiche alimentate ad arte non fanno bene al calcio.
E' così che Massimiliano Allegri esordisce nelle interviste parlando degli episodi arbitrali avvenuti nel corso della gara contro l'Atalanta. Nervoso già durante il match per come s'erano messe le cose, il tecnico della Juventus ha protestato con veemenza in campo quando, sul risultato di 1-1, Bentancur (già ammonito) è intervenuto in ritardo su Castagne e l’arbitro Banti ha deciso di mostrargli il cartellino rosso per doppia ammonizione. In un video apparso in Rete si vede l'allenatore avvicinarsi al quarto uomo esternando tutta la propria rabbia. Davanti ai microfoni non pronuncia mai il nome del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis o di Cairo del Torino oppure di Preziosi ma ci pensano in studio a interpretare il suo pensiero.
Lo sfogo dell'allenatore bianconero, però, prende di mira non il direttore di gara ("Banti ha arbitrato bene", ha aggiunto a Sky Sport) ma il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che nei giorni scorsi aveva espresso parere negativo sulla designazione di Mazzoleni per la sfida di San Siro e per quella del fischietto toscano in occasione della gara di Bergamo. Da studio – in particolare l'ex calciatore e opinionista Marocchi – gli ricordano anche delle parole del massimo dirigente del Genoa, Preziosi, furioso per quanto accaduto a Roma due settimane fa.
Perché sono arrabbiato? Non parlo mai degli arbitri – ha aggiunto il tecnico della Juventus – però poi a fine gara si parla tanto verso gli arbitri anche da parte di presidenti di altre squadre. Ci sta che mi possa arrabbiare anche io. Sono un po' amareggiato, in Italia non si può fare così, non impareremo mai. Non è carino, elegante, fare certe dichiarazioni. Dobbiamo essere noi ad educare i tifosi. Se parlassi io, adesso, succederebbe un casotto. In Italia non si impara".