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Juventus Champions League 2018-2019

Juve, calcio ‘vecchio’: con questo Ajax può bastare, per vincere la Champions serve di più

Le motivazioni di una partita del genere possono essere tante: contro l’Ajax forse basta non farsi fregare all’andata per fregarli al ritorno… sono giovani, troppo “distratti” in partite del genere e forse serve solo capire dove poterli pungere per batterli senza difficoltà grazie agli uomini che ha la Juve. Ma il fatto che i bianconeri, nonostante un rosa molto forte giochi così tante partite di questo tipo fa riflettere.
A cura di Jvan Sica
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In questa partita contro l’Ajax sono saltate agli occhi due cose molto evidenti. La prima è che la Juve ha giocatori nettamente più bravi e più forti di quelli della squadra olandese. In effetti avere il miglior calciatore al mondo, il miglior terzino destro (Cancelo), uno dei migliori mediani del lotto (Matuidi), e due giovani che stanno crescendo a vista d’occhio (come Betancur e Bernardeschi) aiuta parecchio.

La seconda evidenza invece è che rispetto all’Ajax la Juve gioca male, anzi per essere più precisi potremmo dire che non gioca o meglio ancora che gioca in modo vecchio, per tanti difetti e problemi che ormai sono strutturali di una squadra che non riesce mai ad esprimersi come potrebbero i suoi tanti campioni.

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Il primo grande deficit riguarda il ritmo. Compassato e blando in ogni momento della partita, addirittura anche nelle ripartenze. Questo problema nasce dal fatto che in difesa si costruisce con troppa lentezza e i lanci di Bonucci ormai sono una soluzione conosciuta dalle altre squadre e praticamente inutili. I bianconeri hanno fatto 77 passaggi lunghi rispetto ai 44 dell’Ajax, un po’ troppa la differenza, ma un po’ troppi anche in senso assoluto, per una squadra che deve far salire la linea del gioco e della pressione coordinata delle punte e dei centrocampisti.

L’altra grande differenza con squadre come l’Ajax è una manovra che non viene sostenuta. Lo sviluppo dell'azione procede quasi sempre per iniziative personali o sponde di gioco con l’attaccante centrale anche loro facilmente leggibili e intercettabili. Senza sostegno, i terzini sono sempre uno contro due e non entrano nel campo perché vengono aggrediti e chiusi. Anche in fase difensiva, la Juve continua a fare solo massa nei suoi 40 metri, senza mai riaggredire quando perde palla. Si aggredisce con le punte, per infastidire gli avversari, ci prova anche Matuidi grazie ai suoi polmoni infiniti, ma gli altri rinculano subito per abbassarsi e poi ripartire.

  • Guardando la mappa di gioco dell’undici juventino, si nota come tutti sono stretti e centrali sui 40 metri della propria metà campo, nessuno ha posizioni esterne, importanti per allargare il gioco. Magari ha sicuramente un senso soprattutto in trasferta un gioco del genere, ma è la solita concezione italiana del sottrarre agli altri invece che aggiungere alla propria squadra.
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Qualche altro numero può aiutare. Le azioni manovrate sono state 17-6, così come perdente per la Juve sono i tentativi, 19-7. Questo vuol dire che oltre a non avere il pallone, la Juve non ha avuto nemmeno la capacità di sfruttare i maggiori e migliori spazi in ripartenza. La Juve ha attaccato per il 52% sul lato sinistro, in maniera sproporzionata rispetto al normale, non riuscendo a gestire l’intera ampiezza del campo.

  • Altro dato interessante sono i cross: 16-10 per la Juve. Vero che al centro ci sono Cristiano Ronaldo e Mandzukic, due grandi colpitori di testa, ma oggi è davvero strano vedere una squadra che arriva così poco in avanti e crossa così tanto. Come ha dimostrato l’Ajax, oggi l’idea è entrare nel campo dall’esterno, per sfruttare gli spazi e giocare nei triangoli che gli esterni formano con mezzali e punte. Niente di tutto questo abbiamo visto nella squadra di Allegri. Se la Juve dominava nei passaggi lunghi, nei corti gli olandesi hanno vinto 569 a 308.
  • L’unica cosa positiva sono le zone di tiro. L’Ajax ha tirato per il 58% fuori area, proprio perché la Juve faceva schermo con 9 calciatori, mentre la Juve ha il 57% di tiri in area di rigore.
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Le motivazioni di una partita del genere possono essere tante: contro l’Ajax forse basta non farsi fregare all’andata per fregarli al ritorno… sono giovani, troppo “distratti” in partite del genere (l’uscita senza senso di Blind su Cancelo nell’azione del gol lo certifica) e forse serve solo capire dove poterli pungere per batterli senza difficoltà grazie agli uomini che ha la Juve. Ma il fatto che una squadra del genere giochi così tante partite di questo tipo è anche un campanello d’allarme per il prosieguo della stagione in Champions League.

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