Juve, Dybala in crisi e in panchina. Marotta: “E’ un momento difficile per lui”
Qualche settimana fa era toccato a Gonzalo Higuain, ora invece è stato Paulo Dybala a guardare tutti dalla panchina. L'iniziale esclusione della "Joya", nell'aria già da diversi giorni, è stata dunque confermata da Massimiliano Allegri che ha di fatto certificato il momento negativo dell'argentino. La scelta del tecnico livornese non ha colto di sorpresa la dirigenza che, tramite le parole di Beppe Marotta, ha legittimato la decisione dell'allenatore.
"È un momento molto difficile per Dybala, ma l'esclusione dai titolari non toglie nulla al suo valore – ha spiegato l'amministratore delegato bianconero ai microfoni di Premium Sport – Ci vuole pazienza perché è un ragazzo di 24 anni in fase di maturazione e deve valutare l'allenatore se farlo giocare o no. Noi, come società, abbiamo l'obbligo di supportare tutti i giocatori, dentro e fuori dal campo".
Marotta elogia Buffon
Il periodo buio del giocatore di Laguna Larga è cominciato dal rigore fallito contro l'Atalanta. Prima di quel tiro dagli undici metri, Dybala aveva fatto un campionato decisamente superiore alle attese con 12 reti in 9 gare giocate tra Supercoppa Italiana, campionato e Champions League. Numeri impressionanti che stridono con i soli due gol segnati nelle ultime 12 partite ufficiali con la Juventus: "Paulo non è ovviamente felice di stare in panchina, ma è il momento di dimostrare quanto vale", ha aggiunto Marotta.
"I valori della Juve si trasmettono da giocatore in giocatore da decenni, nel momento importante viene fuori la responsabilità e il senso di appartenenza, come dimostrato a Napoli e Atene. Buffon a bordocampo? Il suo futuro è aperto a tutti i ruoli e fa piacere vederlo vicino alla squadra e supportare i compagni. Ma lo spessore di quest'uomo non lo scopro certo io".