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Italia-Uruguay 0-1 Godin e l’arbitro Rodriguez eliminano gli Azzurri (foto)

Una rete del difensore uruguagio all’81’ decide il match e il passaggio agli ottavi degli uomini di Tabarez. Che hanno fatto pochissimo per ottenere la vittoria passata attraverso la scellerata decisione dell’arbitro di espellere Marchisio al 59′
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Mondiale dell'Italia finisce a Natal, contro l'Uruguay, nella sfida persa 1-0 con il gol di Godin che punisce oltremodo gli Azzurri autori di una partita più che sufficiente contro i sudamericani che non hanno fatto nulla per provare a vincere la gara che comunque li proietta agli ottavi di finale. Più che la rete del difensore all'81' più è incisa la scellerata decisione dell'arbitro Rodriguez al 59′ quando ha deciso di espellere Claudio Marchisio per un fallo a centrocampo che avrebbe forse meritato il giallo. Con un uomo in meno e con avversari capaci di gestire il possesso palla e bravi palleggiatori tutto si complica. Il buon primo tempo diventa un ricordo e l'ultima mezz'ora una autentica sofferenza. Tabarez infila in campo tutte le punte a disposizione, Prandelli prova i cambi che può – anche forzati quando prima Immobile e poi Verratti escono stremati e acciaccati –  ma ad aver la meglio è l'Uruguay con il campo che diventa lunghissimo e davanti ai continui cross in area azzurra alla fine si capitola con il colpo a 10 dal termine di Godin. Una beffa atroce, per una Nazionale che paga pesantemente la sconfitta contro la Costa Rica e un Mondiale di Balotelli del tutto anonimo e insignificante. Si ritorna in Italia senza una nota positiva, tante perplessità e la sensazione che più di così comunque questi Azzurri non avrebbero comunque potuto dare. E ciò deve far riflettere.

Uruguay all'italiana

L'Italia si presenta come era prevedibile con il blocco juventino dietro e il tandem d'attacco con Balotelli e Immobile in avanti a impensierire la retroguardia uruguayana che prova a sorprendere tatticamente gli azzurri schierandosi a tre, creando maggior filtro a centrocampo. Ne nasce uno schema identico a quello voluto da Prandelli e due squadre speculari. Gioco subito maschio con i sudamericani che sfruttano la velocità di Suarez e i ripiegamenti all'indietro di Cavani. Ed è proprio l'Uruguay maggiormente determinato a fare la gara con gli Azzurri che si limitano a contenere e a provare a gestire il possesso della sfera. Lettura tattica che ci può stare visto che all'Italia potrebbe bastare anche un pareggio. Dopo dieci minuti di gioco gli Azzurri alzano il baricentro, Prandelli chiede a Balotelli di essere più vicino ad Immobile in fase di costruzione e di ripiegare a centrocampo al momento di difendere. Il gioco dell'Italia passa sempre dai piedi di Andrea Pirlo che non lascia punti di riferimento alle marcature avversarie. Proprio il ‘Professore' prova direttamente su punizione il tiro diretto, con Muslera imperfetto che si rifugia in corner al 12′ minuto. L'arbitro Rodriguez molto fiscale, fischia tutto ma non estrae cartellini nei primi minuti del match, limitandosi a redarguire i vari giocatori verbalmente. Ne nasce un match maschio ma non cattivo.

Azzurri concentrati e ordinati

La difesa azzurra a tre con l'esordio di Bonucci al Mondiale insieme a Chiellini e Barzagli sembra funzionare, con Darmian e De Sciglio molto larghi e alti a centrocampo. L'Uruguay fatica a trovare le misure in avanti affidandosi ai cross laterali spesso però imprecisi. In avanti, nel primo quarto d'ora, Immobile appare però avulso dalla manovra azzurra mentre è molto più dinamico Balotelli. Ma l'Italia si fa vedere sempre e solo su calci da fermo a difesa uruguayana schierata, non trovando alcuna chance di impensierire Muslera. Le geometrie sulla mediana comunque sembrano oliate e la squadra gioca con concentrazione sufficiente per far dimenticare i pressapochismi visti contro la Costa Rica. Al 23′ cartellino pesante per Balotelli che al secondo fallo viene ammonito da Rodriguez e salterà gli eventuali ottavi di finale. Un problema che l'Italia non sembra porsi, concentrata sul pezzo per non farsi segnare dall'Uruguay. Anche Verratti carbura a centrocampo trovando fraseggi con Pirlo e spunti personali. L'Uruguay si affida invece al lancio lungo alla ricerca di Suarez ma la difesa azzurra copre bene e gioca spesso d'anticipo. Meglio l'Italia nella prima mezz'ora di gioco, ma risultato ancora inchiodato sullo 0-0.

Finale di tempo anonimo

L'acuto dell'Uruguay arriva al 33′ quando Buffon si supera in due occasioni su un primo tiro di Suarez e poi sulla replica di Rodriguez. Con Balotelli a terra per un colpo subito da Caceres che fa imbufalire giocatori e lo stesso Prandelli. Nel finale di tempo cresce l'Uruguay che si affaccia sulla trequarti azzurra con l'Italia che però grazie al palleggio prova ad innescare Ciro Immobile all'uno contro uno senza successo. Passano i minuti, sale la fatica e aumentano i falli e la confusione in mezzo al campo con il bel gioco che ne risente. I deu minuti di recupero trascorrono così senza ulteriori occasioni per nessuna delle due Nazionali.

Il rosso a Marchisio

La ripresa si apre con un cambiamento nell'Italia di Prandelli: c'è Marco Parolo ma non c'è più Mario Balotelli, forse per scelta tattica e far filtro a centrocampo forse per le condizioni di un ginocchio che è tornato a far male o forse per la prestazione non convincente della punta del Milan. Fatto sta che il centrocampista che ha giocato nel Parma ha trovato spazio sulla sinistra della mediana azzurra, mentre per Tabarez è uscito Lodeiro per Maxi Pereira. Al 50′ Cavani recrimina per un fallo di Bonucci in area azzurra per una ‘cintura' che però è parsa eccessiva. Ritmi sempre bassissimi con l'Uruguay che sembra fare poco per cercare di vincere la gara che permetterebbe agli uomini di Tabarez di passare agli ottavi. Se non al 58′ con una fiammata Rodriguez-Suarez-Rodriguez che si presenta davanti a Buffon schiacciando troppo un diagonale che poteva essere letale.

Miracolo Buffon, reazione Italia

Ma il momento più delicato arriva al 59′ quando per un fallo forse da giallo di Marchisio a centrocampo, l'arbitro estrae il cartellino rosso che lascia l'Italia in dieci uomini per mezz'ora a difendere un risultato che al momento qualifica gli azzurri. Tabarez ci prova immediatamente: dentro Stuani per Alvaro Pereira e Uruguay a trazione anteriore anche sulle fasce. Sofferenza per l'Italia: al 65′ miracolo autentico di Buffon che toglie un gol già fatto per l'Uruguay su una incursione centrale di Suarez che di esterno destro prova a superare l'estremo azzurro.  L'Italia prova a reagire subito, con una verticalizzazione di Pirlo per un taglio di Immobile che costringe l'Uruguay in corner. La replica arriva pochi minuti dopo con un fraseggio tra Verratti e ancora la neo punta del Borussia che però si fa trovare in offside prima di essere sostituito da Cassano.

La beffa di Godin, il Mondiale finisce qui

Gli ultimi 15 minuti di eterna sofferenza vedono l'Italia utilizzare l'ultimo cambio con Thiago Motta per Verratti che stremato dalle botte e dai crampi esce in barella. L'Uruguay prova a crederci pur non alzando il ritmo ma provando le giocate dei singoli. E Tabarez infila in campo anche Gaston Ramirez per l'ultimo forcing. L'Italia si chiude nella propria area di rigore e iniziano a piovere cross su cross che mettono in difficoltà la linea arretrata azzurra spesso costretta al rilancio lungo in avanti per allentare la pressione. La tensione sale alle stelle con Suarez che al 75′ in area di rigore morde Chiellini sulla spalla a palla lontana, per l'arbitro è solo punizione per gli azzurri e nulla di più. Ma la moviola non lascia spazio a interpretazioni sulle intenzioni dell'attaccante uruguagio. Ma all'81' arriva il gol-partita di Godin, l'eterno difensore dal gol facile che sull'ennesimo corner in area salta più in alto di tutti e supera Buffon. L'Italia non c'è più con un uomo in meno e il morale sotto i tacchetti. Il mondiale dell'Italia finisce a Natal.

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