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Italia, Mancini: “Se perdiamo e retrocediamo non è un dramma. Io sotto esame? Non penso”

Alla vigilia della sfida decisiva di Nations League con la Polonia, il commissario tecnico azzurro ha parlato del momento della nostra Nazionale: “Il percorso è iniziato a maggio. Ci vuole un po’ di tempo, non è semplice. Bisogna mettere insieme questa squadra e portarla all’Europeo. Non si costruisce una grande squadra in cinque partite”.
A cura di Alberto Pucci
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Il pareggio di Genova con l'Ucraina, anche se arrivato al termine di una gara giocata a tratti in modo convincente, ha lasciato l'amaro in bocca a tutti i tifosi e anche allo stesso Roberto Mancini, che sperava di portare a casa una vittoria e preparare la sfida decisiva con la Polonia con maggiore serenità. Il mezzo passo falso del "Ferraris" non ha dunque allontanato le nubi nere che stazionano sopra Coverciano, anche se il "Mancio" ha provato ad alleggerire la tensione alla vigilia del match di Chorzow: "Se perdiamo non sarà un dramma e per noi non cambierà niente – ha esordito il ct in conferenza stampa – Il nostro obiettivo è l'Europeo".

La difesa di Mancini

"Non penso di essere sotto esame, sono in sintonia con la Federazione e con tutto l’ambiente e penso al campo. Il resto adesso non mi riguarda – ha continuato – Bisogna cercare di fare risultato, trovando una squadra più velocemente possibile. Il percorso è iniziato a maggio e quando abbiamo iniziato il nostro obiettivo era quello di ricostruire e di fare una bella figura in Nations League. Ci vuole un po' di tempo, non è semplice. Bisogna mettere insieme questa squadra e portarla all’Europeo. Non si costruisce una grande squadra in cinque partite".

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Il problema del gol

Contro Lewandowski e compagni, la nostra Nazionale è attesa da una sfida da dentro o fuori: "Loro hanno qualcosa in più, hanno fatto un'ottima partita qui. La Polonia rimane un'ottima squadra, con giocatori di talento. Non sarà una partita semplice però ce la possiamo giocare bene. Per vincere serve un centravanti che fa gol, poi servono delle soluzioni e vanno cercate. Siamo andati molto bene per 60 minuti contro l’Ucraina, poi abbiamo cambiato". Rispetto alla partita amichevole con l'Ucraina, Mancini ha poi confermato di non voler stravolgere la formazione vista in campo a Genova: "Cambierò poco perché prima i giocatori non erano al massimo della condizione e avevo anche bisogno di vedere i ragazzi più giovani. Ora tutti sono più avanti nella forma".

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