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Italia, Costacurta attacca gli Azzurri: “Rugani, il pallone non è uno scaldabagno”

Dopo la brutta figura con la Macedonia, i giocatori azzurri hanno richiesto ed ottenuto di riunirsi negli spogliatoi senza la presenza del ct. “Mi auguro si siano detti in faccia di tutto, senza filtri” ha sottolineato Alessandro Costacurta, “in questi casi fa bene, si recupera lo spirito di gruppo”. La risposta stasera, in campo contro l’Albania.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non è tempo di fronde nella Nazionale di Ventura. I calciatori si sono riuniti senza il ct, per guardarsi negli occhi senza sguardi estranei, per chiarire questioni da spogliatoio, per sapere dove si voglia andare. Un confronto con lo scopo di ripartire ancora più forti e convinti dopo gli scricchiolii da Madrid in poi. Tutti, dunque, sul banco degli imputati e nessuno che possa scendere dal carro lanciato in corsa. Una sorta di terapia di gruppo dove ognuno possa permettersi di dire ciò che pensa senza filtri. Come è sempre accaduto e sempre deve accadere nei momenti di maggior tensione, tramutando i problemi in risorse comuni.

La terapia di gruppo

Faccia a faccia tra i giocatori

E' un po' ciò che ogni uomo di campo sa e almeno una volta nella sua carriera ha vissuto direttamente: il confronto con i compagni chiusi negli spogliatoi è una sorta di catarsi obbligatoria del gruppo che si deve scrollare con i diretti interessati presenti, i conflitti, le rabbie e le critiche che si portano dentro. Si inizia e si finisce tra le quattro mura, senza estranei, nemmeno l'allenatore di turno, in questo caso Ventura. Non per dar contro a qualcuno ma per recuperare lo spirito e le motivazioni perdute.

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Il racconto di Costacurta

Il confronto con Bogarde

"Mi immagino che ognuno dica ciò che pensi anche in modo rude e diretto" ha sottolineato Alessandro Billy Costacurta, oggi apprezzato commentatore televisivo e già campione di tutto in campo con la maglia della Nazionale e del Milan: "Mi ricordo che una volta feci capire a Bogarde che aveva sbagliato in campo. Non era simpatico a nessuno, si alzò, era alto 1.95 si avvicinò a me e mi accusò di averlo accusato davanti a tutti. Ecco, mi aspetto che il confronto avvenuto tra gli Azzurri sia su questo livello".

Tutti sullo stesso piano

Una terapia di massa che potrà dare solamente benefici al gruppo. Tutti partono alla pari, vecchi e nuovi, giovani e anziani: "Quando ci si scolla è perché ognuno nasconde dei problemi con altri. Dirsi le cose in faccia aiuta a riconsolidare lo spogliatoio. Nessuno deve fare il galletto, nemmeno i senatori perché in campo mancano tutti, uno ad uno. Dov'è il miglior Bonucci o l'Insigne decisivo?".

Lo scaldabagno di Rugani

Costacurta entra nel merito della questione, appoggiando la sensazione già sottolineata da Ventura per il quale la riunione non è da considerarsi una ‘fronda nei confronti dell'allenatore‘. Per l'ex centrale rossonero gli argomenti sono gli stessi giocatori: "Perchè Bonucci non ha chiuso come sa su Trajkovski? E perché quando Rugani ha il pallone tra i piedi sembra che abbia uno scaldabagno? Questi sono i temi che devono aver affrontato".

La risposta del campo

I fatti, con l'Albania

La riprova la si avrà comunque stasera, in campo dove a parlare saranno i fatti che si vedranno in 90 minuti contro l'Albania. Un match che ha perso significato dopo la sconfitta della Bosnia in Belgio ma che richiama l'Italia alla prova del nove in fato di carattere e aspettative. Contro la nazionale di Panucci non basterà eventualmente vincere, servirà convincere mostrando di aver scaricato dalle spalle i fantasmi di Madrid.

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