Italia, Balotelli deluso. Oriali lo chiama: “Porte sempre aperte”
Mai come in questa occasione Mario Balotelli credeva di aver convinto Giampiero Ventura. L'attaccante del Nizza, protagonista di un buon inizio di stagione, sperava in una convocazione nell'Italia per la doppia sfida contro Macedonia e Albania. Se non in prima, almeno in seconda battuta dopo l'infortunio di Belotti. E invece il ct ha chiamato Roberto Inglese lasciando a bocca asciutta sia SuperMario che l'altro bomber italiano all'estero Simone Zaza.
La delusione di Balotelli per la mancata convocazione di Ventura
Una mancata convocazione che, come evidenziato da "La Gazzetta dello Sport" non è stata digerita bene da Balotelli, molto deluso. La punta del Nizza infatti pensava che dopo la buona stagione scorsa con 17 gol in 28 presenze, e l'ottimo avvio di annata con 7 reti in 9 uscite avrebbe guadagnato la fiducia di Ventura, tornando a vestire la maglia dell'Italia che non ha più indossato in una gara ufficiale dal 24 giugno 2014 e dalla sfortunata gara contro l'Uruguay dei Mondiali brasiliani.
Il retroscena sulla telefonata di Oriali a Balotelli
A provare a lenire i dolori di Mario ecco allora che è sceso in campo Lele Oriali, il team manager della Nazionale. Quest'ultimo infatti dopo aver preso atto dello stato d'animo dell'ex attaccante di Inter, Manchester City, Liverpool e Milan ha deciso di telefonargli per rassicurarlo. Oriali avrebbe spiegato a Balotelli che il ct non ha nessuna preclusione nei suoi confronti e in futuro potrebbe tornare a puntare su di lui.
I motivi del no di Ventura a Balotelli
Oriali ha dunque confermato quelle che sono state le parole di Ventura in conferenza stampa quando ha dovuto spiegare i motivi della mancata convocazione in azzurro di Balotelli e Zaza. Il ct ha deciso di affidarsi a quello che ha definito come "usato sicuro": "Il discorso di Balotelli è stato già affrontato: abbiamo preso la strada del rinnovamento, ma se nell'anno del Mondiale ci sono giocatori che stanno facendo benissimo il resto viene accantonato. La porta è aperta per tutti, siamo abituati ai suoi goal, ma su di lui va fatto un discorso particolare, bisogna vedere il resto. Ma non ci sono chiusure definitive verso nessuno".