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Inter-Verona 4-2: Jonathan, Palacio, Cambiasso e Rolando spezzano il sogno scaligero

Nerazzurri al quarto posto, a -1 dal terzo posto occupato dalla Juve; gli Scaligeri scendono dall’Olimpo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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rete di cambiasso

L'Inter batte il Verona nel secondo anticipo della nona giornata della Serie A 2013/2014 e si porta, almeno provvisoriamente al quarto posto e a -1 dalla zona Champions. Nel 4-2 finale, tanta fortuna oltre a demeriti palesi della difesa veronese, che incassa tre gol su quattro sugli sviluppi di calci d'angolo. Sblocca un tiro di Jonathan deviato e raddoppia Palacio. Riapre i giochi Martinho, poi l'Inter dilaga con Cambiasso e Rolando, prima della rete della bandiera di Romulo.

Formazioni. Mazzarri deve fare a meno di Campagnaro (infortunato) ed Handanovic (squalificato): spazio dunque a Carrizo tra i pali, con Rolando, Ranocchia e Juan in difesa; centrocampo formato da Cambiasso e Guarin, con Nagatomo e Jonathan esterni: unico dubbio il ballottaggio tra Taider ed Alvarez, con il secondo scelto per completare il quintetto in mediana; in attacco, spazio a Palacio supportato da Kovacic. Mandorlini invece sembra aver già scelto l'undici titolare: in porta Rafael, difesa a quattro con Cacciatore, Moras, Maietta ed Agostini; a centrocampo Romulo, Donati e Giorginho e tridente Iturbe-Toni-Martinho, con quest'ultimo che ha vinto in extremis il ballottaggio con Gomez.

Primo tempo. Parte subito bene l'Inter, che dopo appena nove minuti sblocca il match su un erroraccio della difesa scaligera: angolo dei nerazzurri, palla fuori area per Jonathan che lascia partire un tiro che carambola su Cacciatore e si insacca alle spalle di Rafael. Neanche due minuti, nuovo angolo dell'Inter e ancora un pasticcio veronese, con Palacio che non si fa pregare e batte ancora Rafael. Un inizio da incubo per il Verona, che non riesce in pratica a costruire un'azione degna di questo nome. Anzi, alla mezz'ora è ancora l'Inter ad andare vicina al tris, con Palacio innescato da Guarin ma in fuorigioco millimetrico. Sembra tutto facile per l'undici di Mazzarri: forse fin troppo facile, tanto da commettere una clamorosa ingenuità: palla lunga dalla difesa, Toni sponda per Martinho che trova un buco, fa partire un sinistro micidiale e riapre la gara. Incassato il colpo, l'Inter serra i ranghi, ed al primo affondo colpisce ancora: Nagatomo salta due avversari e prova la botta centrando il palo, Palacio raccoglie e serve Cambiasso che insacca per il 3-1 che richiude virtualmente il match, a cinque minuti dall'intervallo.

Secondo tempo. Nessun cambio nelle due formazioni, con l'Inter che, saldamente avanti di due reti, può gestire bene il vantaggio sul Verona. Ed anzi, provare ad arrotondare: nel giro di un quarto d'ora, prima viene annullata una rete a Palacio per fuorigioco (che forse non c'era); poi, arriva il poker firmato addirittura da Rolando, che sfrutta l'ennesima ingenuità del Verona su un calcio d'angolo. Traversone di Alvarez per Palacio, Rafael respinge e Rolando sotto porta segna il suo primo gol in Italia. Gli Scaligeri, di fatto, si sciolgono definitivamente. L'unico a non mollare è Luca Toni, nonostante sia stato servito malissimo per tutto il match: un suo tentativo, quasi disperato, termina di poco alto. Ma il triplice vantaggio, ottiene nuovamente l'effetto opposto, e cioè di far abbassare la guardia nuovamente ai giocatori nerazzurri, che riescono ad incassare a venti dalla fine una rete di Romulo, propiziata da un ottimo lavoro di sponda di Toni. Mandorlini tenta il tutto per tutto, toglie Agostini (un difensore) e dentro Cacia (un attaccante). E per poco, non riesce a riaprire subito la gara: prima Iturbe prova la conclusione dalla distanza che esalta Carrizo; poi Toni insacca, ma si vede la rete annullata per fallo in attacco su Ranocchia (che forse non c'era). La gara, di fatto, termina qui: c'è tempo solo per una doppia espulsione di Moras e Belfodil a gara finita, in un accenno di rissa.

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