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Inter, vergogna europea. De Boer sbaglia tutto ma nessuno lo tocca

Ennesima figuraccia in coppa per i nerazzurri che contro il piccolo Hapoel escono tra i fischi di San Siro sconfitti 2-0. Il tecnico olandese opta per un massiccio turn-over sbagliando tutto. E i giocatori non fanno nulla per aiutarlo. E’ solo settembre ma la squadra sembra già allo sbandoil match con la Juve è già alle porte.
A cura di Alessio Pediglieri
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No. Non ci siamo. I fischi di San Siro sono stati solo la punta di un iceberg che ha già speronato il Titanic nerazzurro. Poche scialuppe di salvataggio, ancor meno salvagenti e soprattutto molta confusione. Un "abbandonare la nave" che squilla già a fine settembre con la torpediniera interista affondata dai colpi del piccolo Hapoel Sheva capace di debuttare col botto, vincendo meritatamente 2-0 in trasferta. E il capitano Frank De Boer, che dovrebbe essere l'ultimo ad abbandonare la nave, sembra tra i primi a cercare posto per salvarsi: turnover necessario, assenze importanti, crollo psicologico dopo il primo gol.

L'Inter è già alla deriva. Troppe scuse, tanti alibi, poche colpe. In nerazzurro si respira aria pesante, di sconforto, di fallimento. E sapere che si è solamente a metà settembre e con alle porte la sfida con la Juventus pronta a trasformare la disfatta interista in tragedia, non migliora la situazione, anzi. Il primo a evitare di prendersi precise responsabilità appare il tecnico olandese, l'uomo della svolta voluto da Thohir in persona che nelle porte girevoli del mercato ha scalzato Mancini per subentrarne in panchina. Con pessimi risultati: una vittoria (col Pescara al 91′), un pareggio (con il Palermo) e una sconfitta (col Chievo) in campionato, una sconfitta (con l'Hapoel in Europa League).

Le statistiche di Inter-Hapoel e i migliori del match: tutti israeliani (fonte: whoscored.com)
Le statistiche di Inter-Hapoel e i migliori del match: tutti israeliani (fonte: whoscored.com)

A San Siro, nel debutto europeo che doveva servire come viatico per riprendere fiato, morale e convinzione, è arrivata la tanto temuta figuraccia continentale, contro lo sperduto Hapoel, piccola formazione di provincia israeliana alla prima assoluta contro una squadra italiana. De Boer ha messo in campo una squadra anomala nei suoi attori, usufruendo di un turn-over pasticciato, tra assenze obbligate e la Juventus in vista. Ne è nata una squadra asettica, priva di linee guida, di idee e soprattutto di convinzione. I nuovi sette undicesimi scesi in campo ne combinano di tutti i colori, e il tecnico ci mette del suo.

Ranocchia, Nagatomo, Melo, Biabiany, Brozovic, Eder e Palacio. Loro avrebbero dovuto dare la scossa vincente di chi non viene mai utilizzato ed ha l'occasione per far rimpiangere le scelte dell'allenatore. Invece, il disastro: in mezzo al campo Felipe Melo gioca la sua peggior partita in nerazzurro, Brozovic – già escluso eccellente in campionato – girovaga sperduto in mediana senza riusce a inserirsi nelle linee offensive né a far filtro sugli affondi dell'Hapoel. In avanti, il vecchio Palacio fatica, Eder ritorna l'inutile giocatore dello scorso campionato, Biabiany galoppa a vuoto, dimenticandosi spesso palla e compagni. Il risultato? Tre tiri in porta in 90 minuti, una miseria, contro contro i sei (e due gol) dell'Hapoel.

Le statistiche dei giocatori dell'Inter, evidenziati i tiri in 90' verso la porta dell'Hapoel (fonte diretta.it)
Le statistiche dei giocatori dell'Inter, evidenziati i tiri in 90′ verso la porta dell'Hapoel (fonte diretta.it)

Peggio ancora la difesa, con Ranocchia ai limiti dell'imbarazzo e Nagatomo oramai controfigura del folletto giapponese che ai tempi di capitan Zanetti scalpitava e si divertiva a fare inchini in mezzo al campo. Non si salva nemmeno Murillo, trascinato per le orecchie nel baratro e quando l'Hapoel passa  – due volte su calcio di punizione a Inter piazzata – anche Handanovic alza bandiera bianca. Se c'è stata una sentenza, quella di giovedì a San Siro è che questa difesa non è all'altezza di dare cambio a titolari già ridotti all'osso nel numero.

Le statistiche dei giocatori dell'Hapoel e i tiri verso la porta difesa da Handanovic (fonte diretta.it)
Le statistiche dei giocatori dell'Hapoel e i tiri verso la porta difesa da Handanovic (fonte diretta.it)

Se col Pescara la tripla mossa contemporanea aveva portato frutti insperati col successo al 91′, contro l'Hapoel il giochino non funziona: De Boer inserisce via via Banega, Icardi, Candreva ma la musica non cambia e la nave affonda inesorabilmente. Una brutta figura che farebbe gridare una dirigenza all'esonero, all'ultima spiaggia, all'inaccettabile sconfitta internazionale. E invece per Frank De Boer vige ancora l'immunità. Dopotutto a volerlo è stata la stessa dirigenza. Che a quel punto dovrebbe seguirlo nelle dimissioni.

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