Inter-Trabzonspor 0-1, Champions League 2011-12: ancora una sconfitta per Gasperini
I fischi di fine partita appaiono tanto emblematici quanto banali: una sconfitta clamorosa, assolutamente inaspettata per gli uomini di Gasperini; proprio lui, l'ex tecnico del Genoa, è inconsapevolmente, e in tal caso, probabilmente anche incolpevolmente l'emblema e il simbolo della clamorosa disfatta, subita da una squadra da tutti ritenuta più che modesta come il Trabzonspor.
I primi trenta minuti di match testimoniano alla perfezione lo stato di forma degli uomini di Gasperini: pochissimi tiri in porta, tanta confusione, sbadigli impossibili da contare e da controllare. Eppure Zarate, uno dei più bersagliati, comincia a far vedere il meglio di sé impegnando il portiere dei turchi, Tolga Zengin, che da lì a breve diventerà l'indiscusso uomo partita. Il tempo di vedere un errore ininfluente di Pazzini (fermato da un fuorigioco più che dubbio) e finisce un primo tempo assolutamente soporifero.
Il secondo tempo mette in mostra un'altra Inter, sempre piuttosto confusa, ma più aggressiva e determinata: gli avanti nerazzurri, purtroppo, non sono in vena, e sprecano numerose occasioni da rete. L'entrata di Milito non diviene determinante, visto che anche il principe non riesce ad aggiustare la mira. Dopo aver disputato una partita sull'attenti e provando in continuazione il contropiede, il Trabzonspor ottiene il gol della vita: sforbiciata di Halil Altintop (in offside non segnalato dal guardalinee) che si stampa sulla traversa, e su un errato rinvio difensivo subentra Ondrej Celustka, una presenza tra le file del Palermo, che con il suo sinistro batte Julio Cesar. L'Inter prova l'assalto, ma è tutto inutile. Dopo Palermo-Inter 4-3, per Gasperini arriva l'ennesima mazzata, la terza sconfitta stagionale su tre partite: l'ombra di Baggio di fa sempre più sinistra per il tecnico nerazzurro.