Inter, tecnico e squadra sotto esame: l’ultimo appello è il derby con il Milan
C'è modo e modo di perdere ed uscire da una competizione europea e l'Inter ha scelto quello peggiore. Il day after della sconfitta di San Siro contro l'Eintracht, ha lasciato un forte mal di testa e una profonda amarezza in Luciano Spalletti e nei suoi giocatori. Le aspettative dei tifosi nerazzurri, che avrebbero voluto vedere una squadra arrembante e grintosa su tutti i palloni, sono infatti rimaste lontano dal Meazza: stadio che tra poche ore si riaccenderà per il derby con il Milan.
I capi d'accusa lanciati dal popolo interista verso Handanovic e compagni, sono gli stessi che hanno accompagnato la truppa di Spalletti in queste ultime settimane. La squadra è parsa ancora una volta scarica fisicamente e psicologicamente, e sono mancati anche orgoglio e spirito combattivo che, chi ha a cuore la maglia nerazzurra, dovrebbe sempre e comunque mettere in campo.
L'allarme per il derby
La seconda eliminazione europea della stagione, arrivata al termine di una partita interpretata in maniera indolente e svogliata, ha così acceso più di un campanello d'allarme in vista della stracittadina di domenica: una sfida che, questa volta, mette in palio punti pesantissimi per la corsa alla prossima edizione della coppa dalle grandi orecchie. Una partita che l'Inter dovrà affrontare in maniera totalmente diversa da quella che ha fatto contro l'Eintracht, dove si è vista una manovra lenta, poco movimento in attacco e di conseguenza rare occasioni da gol nitide.
Marotta difende Spalletti
E così, mentre Rino Gattuso prepara il derby in un clima di spensieratezza e di forte autostima, Luciano Spalletti è finito anche lui nel tritacarne delle polemiche. Almeno fino a poche ore fa, quando Marotta è sceso in campo per difenderlo: "E' una sconfitta che ci fa male ma Spalletti non ha colpe, ha fatto quello che poteva – ha spiegato l'ad al termine del convegno sulle seconde squadre che si è tenuto alle scorse ore a Torino – Dobbiamo trarre insegnamento da questo ko e pensare al Milan. Ora bisognerà tirar fuori ancora di più l'orgoglio e il senso di appartenenza che sono elementi indispensabili per raggiungere gli obiettivi".