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Inter, Stankovic su Benitez: con me ha sbagliato, e si capiva che sarebbe durato poco

Dejan Stankovic, torna a parlare del suo ormai ex allenatore Rafa Benitez, esprimendo notevoli perplessità sulla sua gestione.
A cura di Marco Beltrami
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Negli ultimi tempi della gestione Benitez, che qualcosa non andasse all'interno dello spogliatoio era apparso più che evidente, nonostante lo stesso tecnico spagnolo cercasse in tutti i modi di far trapelare uno stato di calma, assolutamente apparente.

Alcune scelte del "buon" Rafa, non erano proprio andate giù ad alcuni "senatori" dell'ambiente nerazzuro, che infatti ora non perdono tempo ad esprimere il loro benestare sulla scelta societaria, di cambiare guida tecnica. Tra questi il tenace e sempre schietto centrocampista serbo Dejan Stankovic, ha motivato il suo personale, mancato feeling con l'ormai ex allenatore dell'Inter: "Non posso perdonarlo per quella scelta (panchina nella finale del Mondiale per club  ndr.) –  a ‘Sportski Jurnal’, intervista ripresa da ‘La Gazzetta dello Sport’ – avevo giocato alla grande la semifinale, segnando la rete che aveva sbloccato il punteggio. E nonostante questo lui mi tenne fuori. Rimasi choccato. Ma non soltanto io, anche il resto dei miei compagni. Per fortuna siamo riusciti a vincere comunque il titolo. Se Benitez è stato mandato via per questo? Non lo so ma di sicuro qui non funzionava".

In conclusione Stankovic, che sta lavorando duramente in vista di Inter-Napoli,  ha voluto lanciare messaggi d'amore per il popolo nerazzurro, esprimendo la volontà di finire la carriera a Milano, fatta eccezione per l'eventuale partita d'addio: "Nel 2014, quando scade il mio contratto con l'Inter, avrò 36 anni e potrebbe anche essere il momento giusto per smettere. Ad ogni modo, credo che chiuderò in nerazzurro. In questo momento non penso a un mio ritorno alla Stella Rossa, visto che i miei figli vanno tutti a scuola a Milano. La mia gara di addio, però, vorrei disputarla al Maracanà di Belgrado, quello resta il mio stadio preferito, quello dove sono cresciuto e quello dove sono diventato un calciatore professionista".

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