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Inter: Spalletti più di Mancini e non solo per il primato in classifica

L’Inter di Spalletti è meglio di quella di Mancini che per l’ultima volta (gennaio 2016) restò in vetta solitaria. Più gol fatti, miglior struttura tattica, maggiori certezze nei ruoli dei vari giocatori. E soprattutto una mentalità e una determinazione che spinge a pensare che non sia solo un fuoco di paglia.
A cura di Alessio Pediglieri
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Luciano Spalletti è il nuovo Deus ex Machina nerazzurro, colui che ha ridato vita ad un progetto che sembrava mestamente rivolto sempre con gli occhi verso il baratro. E invece, adesso, con la prima posizione in classifica e un entusiasmo collettivo che fa rinascere antichi momenti di gloria, proprio l'allenatore toscano è ritornato in auge ed è il primo artefice dell'attuale strapotenza nerazzurra. Ancor più di Roberto Mancini.

Nessuno tocchi il Mancio

Il Mancio è stato un vero e proprio Guru per i tifosi interisti. A lui si deve la serie di successi che sono scaturiti da Calciopoli, con lo scudetto, le Coppe Italia e le basi per il grande e strepitoso successo arrivato nel 2010 con Mourinho e il Triplete che ancora è negli occhi di tutti i tifosi nerazzurri.

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Spalletti vs Mancini

Ad oggi, dopo 15 giornate, si sa che i dati raffrontati tra l'attuale Inter di Spalletti e quella che fu di Mancini tragata 2016/2017 quando a gennaio i nerazzurri furono per l'ultima volta in vetta solitaria dicono che le due squadre sono molto diverse tra loro. Per alcuni versi l'attuale è più forte, motivata, compatta, di prospettiva.

Più certezze e autostima

In 15 partite l'Inter di Mancini ad esempio, non fu mai la stessa con il tecnico che cambiava titolari anche in base agli avversari del momento. Ora con Spalletti c'è sempre uno stesso atteggiamento tattico (il 4-2-3-1) almeno in partenza e soprattutto una formazione sempre pressoché identica, con cambi forzati come contro il Chievo o avvicendamenti più che altro sugli esterni di difesa. Un elemento di stabilità in più, certezze che fanno bene ai giocatori

Più gol, punti e motivazioni

Altro punto a favore di Spalletti è la potenzialità di un attacco che non ha paragoni con quello di Mancini: quella era l'Inter degli 1-0, ben otto in quindici partite. In solo due partite l'Inter di Mancini riuscì a segnare più di un gol, nel 2-1 al Carpi e nel 4-0 al Frosinone. Quest'anno, al dì là del 5-0 di ieri, per ben cinque volte ha segnato almeno 3 gol e in altrettante almeno 2. Non solo per la vena di Icardi ma anche per la costruzione del gioco della squadra.

La consacrazione di Moratti

Spalletti come Mou

L'ultimo tassello che fa di Luciano Spalletti l'attuale migliore allenatore nerazzurro degli ultimi anni in chiave nerazzurra è che il toscano ha saputo lavorare sulla psicologia dei propri giocatori, sulla mentalità e l'approccio. Con il Chievo hanno giocato diversi calciatori finiti in panchina ma nessuno se ne è accorto. E anche l'ex sotrico presidente Massimo Moratti applaude l'allenatore: "E' come era Mourinho, riesce ad entrare in testa alle persone, a capirle, e le motiva. Non ha vinto ancora nulla, siamo solo all'inizio ma quest'Inter è una valida alternativa alla Juventus"

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