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Inter, Spalletti in discussione: “Non mi sento in bilico ma i dirigenti decideranno”

Nove punti in 10 partite, zona Champions che traballa, calendario da brividi (Milan, Napoli e Samp dopo la gara col Benevento): il prossimo mese si annuncia decisivo per il futuro dei nerazzurri e (forse) dello stesso allenatore. In caso di mancata qualificazione alla Coppa le scelte per il futuro sarebbero condizionate anzitutto da oneri di bilancio.
A cura di Maurizio De Santis
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Nove punti nelle ultime 10 partite di campionato. Una posizione di classifica che non è più salda, col rischio che lunedì sera la Lazio (in posticipo col Verona) la spedisca al quinto posto staccandola di 1 punto. Sampdoria e Milan che in zona Europa League guadagnano terreno (o almeno ci provano). E' questa la situazione delicata che attraversa l'Inter sconfitta a Genova dal Grifone, dalla malasorte (l'autorete di Ranocchia), dall'ex di turno Pandev che ha mostrato come servirebbe in rosa un ‘vecchietto' come lui a una squadra senza alternative a Icardi. Già, Maurito. La sua assenza e quella di Perisic hanno pesato come un macigno: sono loro che nella prima parte della stagione hanno trascinato i nerazzurri fino alla vetta della classifica e quando il rendimento è calato sembra si sia rotto il giocattolo.

Abbiamo giocato una gara d'equilibrio – ha ammesso Spalletti nel commentare quanto accaduto a Marassi -, poi siccome stiamo attraversando un periodo difficile queste difficoltà avrebbero bisogno dell'aiuto dell'episodio che ti gira a favore e invece ti gira contro tutto.

Tour de force. Rimettere assieme ai cocci non è semplice anche alla luce di un calendario che – eccezion fatta per la gara col Benevento – propone nell'ordine il derby col Milan (che può rappresentare lo snodo della stagione), la sfida col Napoli e alla fine trittico la partita con la Sampdoria che è sempre un brutto cliente per chiunque. Contro il Genoa l'Inter è apparsa in difficoltà anche fisica ma il tecnico nega che il problema sia di carattere atletico.

I dati dicono che non lo è. I nostri equilibri dal punto di vista dell'autostima sono un po' minati, se poi ci capita un episodio contro anziché a favore come questa sera diventa ancora più difficile. Non abbiamo altra strada se non quella di lavorare.

La Champions per il futuro. E' questo il traguardo che la società s'è prefissa a inizio stagione. Tornare in Coppa dalla porta principale diventa di vitale importanza per il bilancio (costantemente sotto i riflettori del fairplay finanziario e della Uefa) e per le scelte future. In caso di mancato accesso alla massima competizione continentale per club la rosa nerazzurra potrebbe subire uno scossone con cessioni eccellenti (su tutte, quella di Icardi finito nel mirino anche del Real Madrid).

Mi sento in discussione? Ma no – ha aggiunto Spalletti -. Ciò non vuol dire che loro (fa riferimento alla dirigenza, ndr) non prendano decisioni, non mi analizzino o non mi mettano in discussione.

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