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Inter, Roy Hodgson: “Porterò sempre nel cuore l’amicizia con Facchetti”

Il commissario tecnico inglese, alla vigilia dell’amichevole contro gli Azzurri, torna a parlare della sua esperienza italiana e regala carezze al popolo nerazzurro: “L’esperienza all’Inter è il ricordo più bello”.
A cura di Alberto Pucci
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Una certa eleganza e un'educazione quasi inusuale per il mondo del calcio, le ha sempre avute. Oggi, a poche ore dal suo ritorno in Italia con la nazionale inglese, Roy Hodgson torna a metterle in campo non appena arriva il momento di parlare della sua esperienza italiana. Arrivato all'Inter nel 1995, per poi tornarci nel 1997 prima della panchina con l'Udinese, il tecnico ha conservato un buon ricordo dei mesi passati nel nostro campionato, nonostante le delusioni atroci (come la Coppa Uefa persa contro lo Schalke 04) o il flop nel periodo alle dipendenze di Giampaolo Pozzo: "Ho trascorso anni meravigliosi in Italia – ha dichiarato alla vigilia della sfida dello "Stadium" – Il periodo più bello è sicuramente legato all’Inter. Porterò sempre nel mio cuore l’amicizia con Giacinto Facchetti e la stima del presidente Massimo Moratti". Una dichiarazione d'affetto verso una tifoseria che, in alcuni momenti, non ha mancato di esprimergli il suo dissenso…come nel famoso caso di Roberto Carlos, troppo velocemente bocciato dal mister inglese: "Voleva farmi giocare ala, io volevo giocare terzino", dichiarò anni più tardi il laterale brasiliano.

Elogio al calcio tricolore – Nonostante la sua vicinanza con il calcio della Premier League, Roy Hodgson rimane comunque un estimatore della nostra Serie A: "Il football italiano resta sempre di un certo livello – commenta il ct britannico – In questo momento sto seguendo con attenzione la Juventus di Massimiliano Allegri. Gioca bene ed è tra le prime otto in Europa. Allo "Stadium", contro gli Azzurri ci aspetta una prova molto dura. Ci sono molti giocatori che credo dovrebbero far parte della mia squadra, ma nessuno di loro è qui con me in Italia. Questa amichevole e quella contro l'Irlanda saranno sperimentali e schiererò due formazioni alternative. Come mi accoglieranno a Torino? Non saprei, ma non ho buoni ricordi perché ai tempi in cui guidavo l’Inter, la Juventus era la squadra più forte e vinsi solo una volta, in una gara di Coppa"

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