Inter, quanti rimpianti. Tanti ex Primavera oggi brillano in Serie A
Che l’Inter post “Triplete” fosse in difficoltà non lo scopriamo di certo ora. E i motivi di questi gravi disagi societari e gestionali della squadra, che ad oggi appaiono insormontabili, sono sicuramente anche frutto di scelte scellerate avute nel corso delle varie sessioni di mercato. Una su tutte, quella di rivoluzionare letteralmente il settore giovanile, usando i migliori calciatori della squadra Primavera, come contropartita tecnica all’interno dei grossi affari. Una manovra che ha portato oggi gravi danni anche alla prima squadra, ma che di conseguenza sta facendo sorridere altri club che adesso si godono la crescita di questi ex baby campioni. Scopriamo allora quale sarebbe potuta essere la formazione ideale dell’Inter oggi se avesse mantenuto questi calciatori.
Saracinesche fra i pali
Senza nulla togliere ad un portiere come Samir Handanovic, ma nel 2009/2010, la squadra nerazzurra scoprì un ottimo prospetto come Francesco Bardi, classe 1992, che avrebbe potuto seriamente candidarsi per un posto da titolare futuro in squadra. Ottime doti in uscita e la grande elasticità fra i pali, non hanno convinto però il club a lanciarlo nel grande calcio, che invece lo ha prima girato in prestito al Livorno, prima di approdare ancora in B fra Novara, e Frosinone dove gioca tuttora. Uniche esperienze in A con Chievo Verona e Livorno. Senza dimenticare anche Vid Belec oggi al Carpi.
Tante le sicurezze in difesa
Miranda e Murillo oggi rappresentano il presente e forse ancora il futuro. Ma i terzini visti sul campo del Southampton, e Ranocchia lo scorso anno capitano, fanno pensare che forse l’Inter avrebbe potuto trovare il suo leader difensivo proprio in casa, fra i giovani. Un reparto con Giulio Donati a destra, Federico Dimarco a sinistra, Luca Caldirola e Matteo Bianchetti centrali e senza dimenticare anche Leonardo Bonucci e Marco Andreolli, non avrebbe certo vinto la Champions, ma crescendo, sarebbe stato meglio dei numerosi lisci di Ranocchia, le impalpabili giocate di Nagatomo e Jonathan sugli esterni o le scellerate marcature di Juan Jesus.
La cerniera di centrocampo
E’ probabilmente il reparto con i maggiori rimpianti per i neroazzurri. Alfred Duncan e Marco Benassi (oggi addirittura capitano del Torino) sarebbero stati perfetti in qualunque rispettabile squadra intenta a voler puntare alle zone alte della classifica. In un ipotetico 3-5-2, avrebbero avuto come compagno di reparto Rene Khrin accompagnati sugli esterni da un certo Jonathan Biabiany a destra e uno fra Joel Obi (sarebbe adattato in quel ruolo) o lo stesso Davide Santon a sinistra.
Attacco di fenomeni
No, non vogliamo dire che i vari Eto’o, Milito e Icardi siano dei brocchi. Sarebbe un’eresia. Ma una coppia d’attacco con Mario Balotelli e Mattia Destro, col tempo, avrebbe potuto far incantare i tifosi a suon di gol. Ma se gli anni considerati fossero meno, l’Inter avrebbe una lista infinita di attaccanti, che comprenderebbe anche Pandev, Livaja, Siligardi, Meggiorini, Longo, Bonazzoli e Monachello.