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Inter nei guai, l’Uefa blocca l’arrivo di Ramires dallo Jiangsu Suning

Il comitato che sovraintende il “settlement agreement” del club nerazzurro ha dichiarato che è inattuabile l’operazione Ramires perché si tratterebbe di un aiuto tra club dello stesso proprietario.
A cura di Vito Lamorte
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Il rapporto tra l'Inter e il mercato è sempre condizionato dal Fair Play Finanziario e quando sembrava che a gennaio 2018 la situazione potesse risolversi ecco che arriva di nuovo la scure della Uefa a frenare il fermento nerazzurro.

Sono diverse settimane che viene dato che certo l'arrivo a Milano del centrocampista brasiliano Ramires dallo Jiangsu, altro club di proprietà Suning, ma il comitato che sovraintende al "settlement agreement" col club nerazzurro ha dichiarato che è inattuabile questa operazione perché sarebbe un aiuto tra club dello stesso proprietario.

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Il FPF blocca l'arrivo di Ramires all'Inter

Il comitato che si occupa del "settlement agreement" del club nerazzurro ha sentenziato che il prestito gratuito del centrocampista brasiliano dallo Jiangsu Suning all'Inter sarebbe un aiuto tra club dello stesso proprietario. Se non dovesse andare in porto l'arrivo di Ramires è molto probabile che il club nerazzurro non effettuerà nessun movimento a meno di una cessione eccellente (Brozovic o Joao Mario). A riportare questa notizia è La Gazzetta dello Sport.

La scheda di Ramires. (transfermarkt.it)
La scheda di Ramires. (transfermarkt.it)

Il problema del monte ingaggi per Pastore e Mkhitaryan

E le voci su Pastore e Mkhitaryan delle ultime settimane? Rimarranno tali per gli impegni presi con l'Uefa per quanto riguarda il monte ingaggi al 60% del fatturato annuo, che attualmente è sui 200 milioni di euro. Tutti i calciatori accostati all'Inter percepiscono un compenso che non potrebbero mai ricevere in nerazzurro: Ramires in Cina ha uno stipendio da 10 milioni netti a stagione, Pastore al PSG prende 14 milioni lordi all'anno e Mkhitaryan al Manchester United è sui 18 milioni lordi. In pratica si tratta di operazioni molto lontane e difficili. A gennaio Piero Ausilio e Walter Sabatini non possono nemmeno utilizzare la formula del prestito con obbligo di riscatto che fa scomparire quasi del tutto le speranze di intervenire sul mercato.

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