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Tifoso dell'Inter morto dopo la partita con il Napoli

Inter-Napoli, il Presidente Conte: “Sarebbe opportuno segnale forte, anche una pausa”

Inasprire le pene e dare un segnale forte avendo anche il coraggio di fermarsi. E’ così che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha commentato quanto accaduto in occasione del Boxing Day prima e durante la gara di campionato Inter-Napoli giocata a San Siro. “Per quanto riguarda la decisione di sospendere, la mia sensibilità sarebbe quella di dare un segnale forte”
A cura di Maurizio De Santis
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Inasprire le pene e dare un segnale forte avendo anche il coraggio di fermarsi, se necessario considerata la gravità dei fatti. E' così che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha commentato quanto accaduto in occasione del Boxing Day prima e durante la gara di campionato Inter-Napoli giocata a San Siro. Un morto e 3 arresti per gli incidenti tra tifosi scoppiati prima del match, cori razzisti contro il difensore di colore del Napoli, Kalidou Koulibaly: quanto di peggio potesse accadere in quello che doveva essere un giorno di festa, la prova lampante dell'impreparazione e dello stato in cui versa il calcio italiano.

Sono rimasto molto costernato di scoprire che una manifestazione sportiva diventa l’occasione per scontri violenti, aggressioni incivili e addirittura in questo caso c’è stato anche il morto – ha ammesso il Premier nella conferenza stampa di fine anno -. Ritengo anche molto gravi i cori razzisti, espressioni incivili e discriminatorie. Per quanto riguarda la decisione di sospendere, la mia sensibilità sarebbe quella di dare un segnale forte. Secondo me, per quanto possibile, sarebbe giusto dare un segnale di cesura forte, ricorrendo anche a una pausa. Che sia proficua per tutti noi, un segnale che non sarebbe male, ma lascio alle autorità competenti la valutazione, perché è mia abitudine studiare i dossier e questo non l’ho studiato: quello che posso dire da cittadino è che sono inaccettabili questi comportamenti.

Un segnale forte, invoca il Presidente del Consiglio, mentre nella giornata di ieri hanno alimentato il dibattito le frasi di Matteo Salvini, ministro dell'Interno dell'attuale governo. "Gli episodi sono accaduti lontano dallo stadio e riguardano la criminalità, perché spesso e volentieri non sono tifosi. Non vorrei che ci andassero di mezzo il 99% dei tifosi che sono persone per bene che vanno allo stadio con i bimbi. Bisogna essere ancora più severi nei confronti di chi tira fuori il coltello, senza penalizzare i milioni di italiani che vanno allo stadio tranquillamente. Quindi mettere attorno a un tavolo società e tifoserie organizzate penso che sia l’unica soluzione possibile".

A replicare all'attuale numero uno del Viminale era stato l'ex Premier, Paolo Gentiloni, che in un tweet aveva scritto: "Ora tutti a condannare le bande di ultras. I loro cori razzisti, le aggressioni, la violenza contro le forze dell’ordine. Bene. Peccato che il ministro dell’Interno era andato a omaggiarli, questi ultras, appena dieci giorni fa".

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