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Inter-Napoli, ecco la sfida di due vecchie bandiere: Bergomi e Bruscolotti

I due ex difensori di Inter e Napoli analizzano la sfida nel giorno della Befana.
A cura di Francesco Ferrara
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Bergomi e Bruscolotti, due bandiere di un calcio antico e romantico, parlano del passato e del presente della grande partita Inter-Napoli che andrà in scena la sera della Befana, una sfida al vertice come non succedeva da anni. I due giocatori hanno incarnato perfettamente il tipico difensore di scuola italiana degli anni '80: marcatura stretta sull'attaccante e all'occorrenza ricorrere alle maniere forti.

Entrambi parlano delle sfide passate tra nerazzurri e partenopei. Ecco le parole di Bergomi: "Ho tanti bei ricordi legati alle partite col Napoli. Il più bello é quello legato alla vittoria per 2-1 nel 1989, quando vincemmo con Trapattoni lo scudetto dei record. In quegli anni contava tantissimo il fattore campo. Per noi era difficilissimo al san Paolo, come per loro lo era a san Siro. Quella squadra aveva giocatori eccezionali. Naturalmente cito Maradona, Carnevale, Giordano. Ma l'attaccante più forte era Careca. Un giocatore completo, capace di segnare in tutti i modi".

Poi lo zio analizza la partita di giovedì: "L'Inter ha cambiato allenatore, sarà una gara molto delicata. La sfida sarà decisa dai due argentini: Lavezzi e Milito. Il Pocho per la sua velocità potrà essere determinante. Ma il Principe é un grande attaccante, prima o poi si riprenderà".

Ecco invece il pensiero di Bruscolotti, indimenticabile Pal e fierr, per il quale é inevitabile un tuffo nel passato: "Gli azzurri possono sfatare il tabù san Siro. Per sfortuna o per errori arbitrali non siamo mai riusciti a vincere lì. L'attaccante che ho sofferto di più é stato Rumenigge, un giocatore di classe e di potenza. L'Inter é più attrezzata per lo scudetto, ma dopo la partita di giovedì ne sapremo qualcosa in più. Gli azzurri dovranno tenere d'occhio Pandev e Milito, ma calciatori come Lavezzi, Hamsik e Cavani possono essere devastanti in contropiedi. In questi giorni sento dire che il Napoli al vertice può dar fastidio alle big, ma non bisogna cadere in certe provocazioni".

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