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Inter: Moratti, inibizione di tre mesi

Il patron nerazzurro squalificato per aver trattato gli acquisti di Milito e Thiago Motta con Preziosi, che in quel momento era inibito a sua volta.
A cura di Jacopo Giove
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ROMA. Il numero uno dell'Inter Massimo Moratti è stato inibito per tre mesi. Ma non è il solo: anche il presidente del Genoa Enrico Preziosi viene squalificato, ed i mesi nel suo caso sono sei. Anche per la multa la somma pecuniaria è doppia nel caso dei rossoblu: novantamila euro contro i quarantacinquemila dell'Inter.

Tutto questo perchè Moratti avrebbe trattato con Preziosi l'acquisto di Milito e di Thiago Motta (entrambi poi sono effettivamente approdati a Milano) quando però Preziosi era inibito e quindi impossibilitato a fare accordi con chiunque, visto che la sua carica di presidente era appunto sospesa. E dire che proprio l'ex-proprietario del Como aveva svelato ingenuamente in una intervista che si era incontrato per parlare di affari calcistici con il suo collega interista. In casa Inter non l'anno presa benissimo, difatti è molto probabile un ricorso alla Corte Federale contro un provvedimento a detta loro ingiusto. Gli avvocati Raffaelli e Cappellini del resto sono già all'opera.

Lo sfogo più duro però è proprio di Moratti, che intervistato a Palazzo Saras getta benzina sul fuoco visto che il rapporto con la Federazione non è proprio idilliaco dichiarando: "Mourinho aveva ragione quando disse che se rimaneva sarebbe stata difficile. Vogliono farcela pagare. Io non sono colpevole e non hanno voluto ascoltare le nostre difese. Tutto questo fa parte di un progetto e di una volontà ben precisi, ovvero colpirci. Lui è andato via, ma io sono rimasto ed adesso ne pago le conseguenze in prima persona".

Parole al vetriolo quelle pronunciate da Moratti, che adesso rischia seriamente di vedersi respinto il ricorso, specie perchè il regolamento sulle inibizioni adesso è molto più severo rispetto agli anni scorsi. La nuova stagione della Serie A non è ancora neanche iniziata, ma le polemiche evidentemente non vanno mai in vacanza.

Jacopo Giove

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