Inter, Mancini ritrova Gregucci: prove di disgelo con la dirigenza

Tra tante notizie negative ce n'è una positiva che farà felice Roberto Mancini: Angelo Gregucci ha detto sì e si inserirà nello staff tecnico dell'Inter. Nessun Yaya Tourè o Antonio Candreva ma semplicemente un collaboratore tra i più stimati di sempre che ritrova il suo pigmalione dopo averci lavorato insieme sia ai tempi della Fiorentina che del Manchester City. Una notizia che per sè non avrebbe importanza se non arrivasse dopo giorni di altissima tensione tra l'allenatore jesino e la nuova dirigenza cinese, arrivati quasi ai ferri corti per incomprensioni evidenti sul mercato e il progetto di squadra. Adesso, con il ritrovo di Gregucci, Mancini potrebbe essere più propenso a rimanere e lavorare all'Inter, allontanando le voci di mercato che lo riguardano.
La nazionale russa e quella inglese sono sempre alla finestra perché il nome di Roberto Mancini è di quelli da non farsi sfuggire in caso di necessità, ma sono anche un po' più lontane dal futuro immediato dell'allenatore nerazzurro. Perché il ricongiungimento con Gregucci è una novità positiva, una prova di disgelo tra la società e il tecnico, un armistizio in vista di un mercato che deve decollare e concretizzarsi in qualcosa di positivo.
Gregucci (50 anni come Mancini) ha lavorato al fianco del tecnico nerazzurro ai tempi della Fiorentina nel 2001 e del Manchester City nel 2013, e la scorsa stagione aveva rinunciato all'invito dell'amico perché voleva continuare la carriera all'Alessandria. Stavolta ha detto sì, e Mancini avrà così modo di lavorare con lo staff prediletto in cerca dell'alchimia giusta. Questa, perlomeno, è la sintesi di un rapporto che si ricompone in attesa che Mancini sistemi definitivamente le cose con la dirigenza interista, con gli incontri previsti fra una decina di giorni con Thohir e con la proprietà cinese. Soprattutto sull'argomento più caldo: il calciomercato.