Inter, la scelta di Mancini: a Torino con una sciarpa con il Padre Nostro in 10 lingue

Rispetto alla scorsa stagione, non è cambiata soltanto l'Inter ma anche il suo tecnico. Nonostante qualche piccola critica lo stia ancora sfiorando, Roberto Mancini sta mostrando un "aplomb" e una pazienza degna di nota. La posizione in classifica aiuta di certo a tenere alto il morale e i nervi distesi, ma il merito di un "Mancio" più sereno e riflessivo lo si può trovare anche nella scelta fatta recentemente dal tecnico di Jesi. Come molti altri suoi colleghi e diversi calciatori, l'allenatore ha deciso di sostenere un progetto benefico (il progetto Totus Tuus) e di portare agli occhi dell'opinione pubblica il lavoro de "La Crèche": un orfanotrofio di Betlemme, esistente da quasi cento anni, portato avanti dalle Suore della Carità di San Vincenzo de' Paoli, religiose che aiutano a nascere e crescere molti bambini. L'orfanotrofio "La Crèche" si occupa, attualmente, di più di cento bambini dai 0 ai 6 anni che vengono affidati alle suore a causa di problemi familiari, maltrattamenti e condizioni drammatiche di vita.

La sciarpa benefica – Per dare maggiore visibilità alla sua scelta Roberto Mancini ha portato a Torino, e indossato per la partita, una speciale sciarpa benefica con stampato il Padre Nostro in dieci lingue diverse, compreso l'aramaico. Il tecnico nerazzurro è solo l'ultimo esempio di allenatori che portano in panchina oggetti religiosi: da Giovanni Trapattoni, che ai mondiali del 2002 portò con sé l'acqua santa, a Carlo Ancelotti che fece scuola con il suo rosario, poi utilizzato anche dal suo ex giocatore Inzaghi nella sfortunata parentesi da allenatore milanista. Una scelta nobile, quella del mister interista, che in seguito alla gara di Torino ha trovato risalto anche sui vari social…a partire dall'account Facebook del diretto interessato. "Oggi con me una sciarpa speciale – ha postato Mancini – Per chi crede e per chi confida nella tolleranza e nell'amore per il prossimo!".