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Inter, l’oro di Perisic: il tuttocampista voluto da Mancini

Voluto fortemente in estate dal tecnico nerazzurro, il croato sta diventando partita dopo partita pedina fondamentale nello scacchiere del Mancio. Contro la Samp è arrivato anche il suo primo gol, che ha evitato la seconda sconfitta consecutiva e ridato autostima all’ambiente in vista della Juventus.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ha segnato il suo primo gol domenica pomeriggio a Marassi, salvando di fatto l'Inter dalla seconda sconfitta consecutiva e riconsegnando a Roberto Mancini una squadra che ha mostrato anche di aver il temperamento giusto nei momenti difficili. Un dato fondamentale in vista della sfida contro la Juventus che potrebbe indirizzare definitivamente la stagione nerazzurra e per snellire le critiche che sono sempre pronte ad accavallarsi ad ogni passo falso di un'Inter  vincente ma ancora non bella. Anche perché la macchina del Mancio è in fase di rodaggio e solo dopo qualche centinaio di chilometri si capirà se ha il motore giusto per reggere fino alla fine.

Il tecnico jesino non si è mai nascosto dietro al classico dito. Anche quando l'Inter ha vinto tutte le prime 5 gare di campionato, Mancini ha sentenziato sui problemi della squadra, le pecche e i valori ancora da esprimere. Un work in progress che ha subito lo scotto casalingo contro la Viola che ha destato stupore tra i più ma non nel tecnico che sa perfettamente come una squadra cambiata per 10 undicesimi in estate non possa ad ottobre essere perfetta.

Molti giocatori sono ancora attesi al varco, tra cui i due nuovi centrali Murillo e Miranda, l'esterno basso Telles, il centrocampista Kondogbia e Perisic, l'uomo che tra centrocampo e attacco dovrà fare la differenza, come pretende Mancini che in estate ha fatto carte false perché Ausilio lo strappasse al Wolfsburg. Al momento, la scommessa è in stand by, né vinta né persa. Il croato ha disputato fin qui un onesto campionato, non esprimendosi al meglio delle proprie potenzialità, frenato dal nuovo ambiente e nuove disposizioni tattiche in campo.

Quando però, il Mancio nel bisogno gli ha riconsegnato la fascia esterna invece del ruolo di trequartista dietro alle due punte, l'ex Wolfsburg ha subito risposto con un gol salva Inter. Un segnale preciso che ha ridato autostima al giocatore e sicurezze ad un reparto che vede sempre imballati sia Palacio che Icardi sotto porta. Per questo, un giocatore che sa stare in ogni parte del campo diventa fondamentale: seconda punta, trequartista, esterno nel tridente. Perisic può solo crescere e migliorare l'Inter anche grazie al suo fiuto per i gol. Nel Wolfsburg è sempre andato a segno con costanza (88 gare e 21 reti) migliorando il proprio score che aveva a Dortmund (64 / 12). Insomma, una rete ogni 5/6 giocate. Come sta facendo in nerazzurro.

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