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Inter, il baby fenomeno Bonazzoli: tra rovesciate e ‘cucchiai’ dal dischetto (video)

Il classe ’97 ha già bruciato le tappe diventando il più giovane convocato in Under21, esordendo in Serie A 16 anni e 11 mesi e trovando anche la convocazione in Europa con Mazzarri. In attesa di ‘stregare’ anche Roberto Mancini.
A cura di Alessio Pediglieri
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In un calcio che ha sempre meno tempo per crescere i propri giovani talenti, oramai la notizia che vi sia un Under19 capace di far parlare di sè è sempre più merce rara, quasi unica. Ma sta capitando a Milano, dove le prime squadre di Milan e Inter soffrono maledettamente un'involuzione che sembra a tratti irreversibile, pagando pesantemente un mancato rinnovamento nel corso degli anni e che ha costretto ad esempio i nerazzurri ad un cambio epocale di società e i rossoneri a vivere quest'attuale stagione ai margini del calcio che conta, fuori dall'Europa. E sta capitando da un lato con la grande qualità espressa da Manstour in rossonero, e da Bonazzoli in nerazzurro. Quest'ultimo, a soli 17 anni ha già tagliato prestigiosi traguardi e dai più attenti è stato già definito un ‘patrimonio da tutelare' e un nomignolo che ha un peso specifico immane: il nuovo Ibrahimovic. Un vero e proprio predestinato perché i classe 1997 come lui di solito giocano negli Allievi, mentre Bonazzoli sta in Primavera in pianta stabile ed è capocannoniere: 20 partite e 10 gol. A dicembre segnò anche in Coppa Italia, in un derby col Milan di Inzaghi a cui assistette anche Thohir, il presidente ‘stregato' dal giovane che elogiò a fine gara. Pochi giorni prima aveva esordito agli ordini di Mazzarri nel 3-2 di Coppa Italia con il Trapani, ma giàStramaccioni meditava di lanciarlo dodici mesi fa: se Mastour è stato chiamato da Seedorf a 15 anni per dargli un premio, lui lo mandarono coi grandi perché a 15 anni era più forte dei 19enni.

Il fenomeno normale. Federico Bonazzoli ha già vinto due scudetti con Giovanissimi e Allievi, dove è arrivato a soli 8 anni, scoperto dal responsabile dei Centri formazione nerazzurri, Giuliano Rusca che lo notò al Montichiari. Un ragazzone alto, forte tecnicamente, veloce, capace di stupire senza strafare, nato da una famiglia normale da papà Massimo falegname e mamma Nicoletta titolare di una tabaccheria che lo hanno sempre incoraggiato nel seguire il suo sogno. Un ragazzo come tanti, senza grilli per la testa e che appena può torna tra gli amici d’infanzia lontano dalle discoteche, ma che come pochi può permettersi doti atletiche e tecniche che sembra non avere alcuna voglia di sprecare.

I debutti record del predestinato. Non a caso, al momento, l'Inter di Thohir se lo tiene bello stretto e lo sta valorizzando. Inserito nella lista Uefa da parte di Mazzarri, ha già debuttato in Europa League col Saint-Étienne (1-1), il 6 novembre, dopo aver fatto l’esordio col Parma subentrando a Kuzmanovic a 17’ dalla fine.Adesso, l'arrivo di Mancini e la necessità della società di valorizzare i tanti talenti di proprietà, potrebbero fornire nuove opportunità al baby bresciano, assistito dall’agente Tullio Tinti, inserendolo nella rosa della prima squadra con maggior regolarità. Federico dopotutto è un predestinato in piena regola, già punto di forza dell’Under 19 di Pane, e divenuto il più giovane esordiente nell'Under 21 seguita da Gigi Di Biagio.

Il ‘cucchiaio' su rigore in Coppa Italia. Non c'è sempre spazio in prima squadra, anche perché con l'avvento di Mancini, il nuovo tecnico ha necessità di testare in primo luogo i ‘veterani' e campioni in rosa come Icardi, Osvaldo, Palacio. Così, ultimamente Bonazzoli è tornato in Primavera, dove continua a fare il fenomeno. Come in occasione della Coppa Italia di categoria.  I nerazzurri battono la Fiorentina 3-2 solo ai calci di rigore e ai quarti incontreranno la Roma con il giovane interista ancora una volta a fare il ‘fenomeno'.  A Firenze i nerazzurri vincono grazie ai gol dal dischetto di Dimarco, Bonazzoli e Rocca e, malgrado Puscas che sbaglia dagli 11 metri, l'Inter passa. Ma la rete di Federico non è ‘normale': dal dischetto scatta il ‘cucchiaio' che riconferma qualità, freddezza, determinazione.

La rovesciata in allenamento. Il futuro è per Federico Bonazzoli, già scritto. Questa in Primavera è l'ultima perla ma per il 17enne talento emergente dell’Inter, il più giovane debuttante nella storia dell’Under 21, altro significativo traguardo l'aveva tagliato lo scorso 19 novembre a Matera quando Gigi Di Biagio lo ha lanciato nella mischia nell’amichevole con la Danimarca, persa dagli azzurrini di misura, provando l'attaccante nerazzurro nell'undici iniziale. A pochissimi giorni dalla notizia di un ‘eurogol' da parte di Bonazzoli però siglato solamente in allenamento cìma cheha fatto il giro del web in poche ore. Una rete così che ha anche catturato l'attenzione di Roberto Mancini, che di prodezze del genere ne sa qualcosa. Durante l'allenamento di mercoledì 16 novembre, il 17enne Federico Bonazzoli si è preso la scena segnando di sinistro in rovesciata: spalle alla porta, il baby talento interista ha trafitto Carrizo con un capolavoro prontamente immortalato dalle telecamere di Inter Channel.

Il testimone di Milito. Andando ancora indietro col tempo, il ‘predestinato' Bonazzoli aveva inserito un'altra pietra miliare alla sua giovanissima carriera. Nel giorno in cui Diego Milito ha giocato la sua ultima partita in serie A, Federico Bonazzoli ha infatti raccolto la prima, quella che finisce sugli almanacchi. E, nel suo caso, pure nella storia: entrando in campo a maggio in Serie A col Chievo a 16 anni, 11 mesi e 27 giorni è diventato il secondo giocatore più giovane mai utilizzato in serie A dal club nerazzurro.

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