Inter, i piedi buoni di Brozovic in una mediana di ‘fabbri’

Qualche tempo fa per esaltare la sua Inter ‘operaia', Roberto Mancini si lasciò andare a un'inedita invocazione – almeno per lui grande fantasista degli anni '80-'90 e da sempre amante del bel gioco – "Se avessi 24 Medel e un Messi vinceremmo ogni partita". Un'esaltazione del cuore, del carattere e della grinta del cileno, ma anche un'anticipazione di quello che avremmo visto nel prosieguo del campionato: una squadra molto abbottonata, quadrata dietro, con più quantità che qualità a metà campo e 3-4 quattro uomini là davanti costretti a fare pentole e coperchi andando per vie centrali o allargando il gioco sugli esterni. Non sempre la formula ha prodotto risultati immediati: in più di un'occasione è servita un'invenzione isolata, un colpo individuale, lo stretto indispensabile per portarsi a casa il risultato e issare l'Inter in testa alla classifica.
Nelle ultime settimane, però, la situazione è parsa in evoluzione. La tattica "un gol-tre punti" poco si addice a una squadra con ambizioni. Per questo Mancini ha optato solo per uno tra Felipe Melo e Medel, i due cagnacci di centrocampo, affiancandogli ora Kondogbia, ora Guarin, ora Brozovic, ma soprattutto impiegando due elementi molto offensivi sugli out (Ljajic, Biabiany, Brozovic, all'occorrenza anche Telels). Insomma non si vive di soli ‘fabbri' (espressione forte – lo ammettiamo – ma utile, senza alcun intento offensivo, a rappresentare un reparto con poca fantasia e ancora meno verticalizzazioni) e in questa direzione le ultime partite hanno messo in evidenza soprattutto i piedi buoni di Marcelo Brozovic, combinate a buone capacità di inserimento e finalizzazione. I due gol contro Frosinone e Udinese, in particolare, sembrano lasciar presagire maggior spazio nella formazione titolare per il croato e le cifre depongono a favore dei fantallenatori che vorranno puntare su di lui. In 9 partite ha messo insieme una media di 6.46, una fantamedia di 7.06 e due gol.