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Inter, Gianluca Pagliuca: “Mai visto uno così forte come Ronaldo!”

L’ex portiere dell’Inter, in una lunga intervista al Guerin Sportivo, ripercorre i suoi anni in nerazzurro svelando interessanti retroscena.
A cura di Alberto Pucci
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Cinque stagioni da numero uno, più di 150 presenze e due spalle larghe così. Il romanzo nerazzurro di Gianluca Pagliuca è stato un mix di emozioni forti: una sceneggiatura pronta per un eventuale cortometraggio a lui dedicato. L'ex portiere di Sampdoria, Inter e Bologna ha vuotato il sacco in una recente intervista del "Guerin Sportivo". Un salto nel passato, con il quale Pagliuca ha ricordato e commentato alcuni passaggi importanti della sua carriera nel club di Massimo Moratti: "L'esperienza all'Inter è stata bellissima, esclusi gli ultimi mesi – ha commentato Pagliuca – Ho vinto una Coppa Uefa e avuto un rendimento altissimo, ritrovando la Nazionale e sfiorando uno scudetto che evidentemente non dovevamo vincere. Quello che è successo durante Juve-Inter del 1998 non posso cancellarlo, al punto che fatico a capire chi tra i protagonisti di quella sfida ancora sostiene che l’intervento di Iuliano su Ronaldo non fosse da rigore". Quel pomeriggio torinese, continua ad essere una ferita aperta per ex giocatori e tifosi nerazzurri: "Ero furibondo come tutti i miei compagni. Offesi Lippi (allora tecnico bianconero) e lui se la legò al dito. Alla fine della stagione 1998/99 era certo che sarebbe stato il nuovo tecnico e chiamò tutti tranne me, Bergomi e Simeone. L’aria divenne più pesante quando uscì la notizia che Peruzzi sarebbe stato il nuovo portiere dell’Inter". Erano gli anni del fenomeno Ronaldo e dell'Inter di Gigi Simoni: "Ronnie era il fenomeno del calcio mondiale, non ho mai visto nessuno forte come lui. Fisicamente era disumano, ma in allenamento non s’impegnava, andava a due all’ora. Simoni glielo diceva senza però ottenere molto". Tra aneddoti e curiosità non poteva certo mancare un riferimento alla "sua" Sampdoria, la squadra che lo fece esordire in Serie A e che gli regalò uno straordinario scudetto: "Se fosse stato in vita il presidente Paolo Mantovani non sarei andato via da Genova".

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