Inter, Gabigol scalpita dopo il gol di Bologna: “Voglio giocare di più, sono pronto”
Gabigol alla conquista dell'Inter. Nel segno di Ronaldo, il Fenomeno, ma non solo. Perchè la storia nerazzurra, appena iniziata di Gabriel Barobsa nell'Inter richiama alla mente i primi passi del brasiliano più famoso, anch'egli a segno contro il Bologna, con cui Gabigol ha esordito all'andata e segnato un gol decisivo al ritorno. Pretendendo adesso maggior spazio a Pioli che lo sta centellinando inserendolo solamente negli stralci di partita. Un utilizzo forse troppo limitato per la voglia di giocare del giovane talento verdeoro.
Idolo della folla nerazzurra – I tifosi ad ogni suo tocco lo applaudono, quando è a bordo campo per entrare in gara, sono tutti un fermento e a Bologna c'è stata una vera e propria ovazione per la rete che ha permesso all'Inter di mantenere la scia della Champions League e sperare fino all'ultimo in una rimonta completa. Un solo gol che è davvero poco per uno che si fa chiamare proprio Gabigol, ma è il gol più importante, perché potrebbe sancire finalmente la fine dell'incantesimo. E' lo stesso Barbosa a crederci per primo: "Ho lavorato tanto per raggiungere questo momento e Bologna per me è stato un giorno speciale. Ma ora non devo fermarmi, devo anzi lavorare di più".
Finalmente pronto – Chi lo ha visto in allenamento ha sempre confermato le doti impressionanti di un ragazzo che al Santos faceva il campione e nei primi mesi italiani è sparito dalla circolazione. Questione di carattere e di caratteristiche, dicono alcuni, paura di bruciarlo troppo presto, aggiungono altri. La verità sta nel mezzo: Gabigol è giovanissimo e inesperto e in una Inter che finalmente gioca bene e vince è un peccato rompere schemi, gerarchie ed equilibri. Pioli lo sa ma anche per questo i minuti dati al giocatore sono più una conquista e unn punto di partenza che una umiliazione o poca considerazione.
Tra Ronaldo e la Seleçao – Certo è che Gabigol deve poter giocare di più soprattutto per se stesso. E per la Nazionale. Perchè se non ha visibilità e costanza rischia soprattutto di perdere il treno verdeoro: "Io sono pronto: per me sarebbe un onore vestire la maglia numero dieci nerazzurra. Adesso spero di giocare un po' di più per conquistare anche la Seleçao".